MILANO (ITALPRESS) – “Il Consorzio Coreve esiste ormai da 25 anni per fare in modo che tutto ciò che è imballaggio vetroso sia recuperato attraverso la raccolta differenziata e non disperso nell’ambiente, ma avviato invece al riciclo. Imballo di scarto e rottami di vetro vengono convogliati e trattati per tornare a essere nuovo contenitore. La nostra missione è che il vetro raccolto ritorni poi col riciclo a essere un nuovo contenitore”. Intervistato da Claudio Brachino per il magazine televisivo Italpress Economy, Gianni Scotti, presidente di Coreve, il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero dei rifiuti di imballaggio in vetro prodotti sul territorio italiano, ha fatto il punto di quella che è una delle eccellenze italiane, vale a dire la raccolta del vetro e il riciclo di questo materiale così presente nella vita di tutti i giorni.
“Riguardo al vetro in Italia siamo un’eccellenza, ma in generale tutto il sistema di consorzi di filiera che fanno capo a Conai è a un ottimo livello – ha spiegato Scotti -. Per il 2019 abbiamo superato il target europeo di avvio al riciclo, siamo al 76.6% e il sistema in sè funziona. Siamo uno dei migliori paesi europei in tal senso e il vetro è un materiale facile da riciclare, perchè può essere riciclato all’infinito”.
Uno dei problemi legati alla raccolta del vetro è quello della difficoltà per il cittadino nel contribuire in modo corretto alla differenziata: “Con tutta la buona volontà possibile, talvolta si hanno difficoltà a fare la raccolta differenziata e il cittadino ha più difficoltà se il Comune non rende facile la raccolta. Non è così banale – ha aggiunto -. Non tutto ciò che sembra vetro lo è realmente e così c’è l’errore cosiddetto dei cosiddetti falsi amici, quel materiale che sembra essere riciclabile come vetro e che invece non lo è”.
In Italia, secondo i dati forniti dal Coreve, si recuperano circa 41 kg di vetro a persona, ma con la media di 50 kg al nord e 30 al sud, pertanto l’obiettivo dei prossimi anni sarà quello di comunicare meglio nel Mezzogiorno e migliorare le reti di raccolta.
Per sensibilizzare sull’importanza del riciclo del vetro fin dalla scuola, Coreve ha istituito dei “bottle day”: “Una delle novità importanti degli ultimi tempi è che ai docenti viene assegnato il compito di parlare di economia circolare. L’informazione e l’educazione va fatta prima al docente e poi agli studenti, per questo abbiamo creato un sistema simpatico di piccole startup – ha raccontato Scotti -. I ragazzi vengono invitati ad avviarle, hanno una missione come per esempio identificare il metodo per eliminare le bottiglie lasciate la sera dopo la movida. Questi e altri temi vengono racchiusi così in una gara tra le varie startup di studenti con un vero montepremi di 25.000 euro”.
Tornando ai numeri, il Consorzio recupera circa 9 bottiglie su 10 per farle diventare nuovamente una bottiglia. Sono state recuperate 2.420.000 tonnellate di contenitori di vetro nel 2021 e il risparmio di energia, come riferisce il presidente di Coreve, è valutato in 412 milioni di metri cubi di gas, oltre a un risparmio di emissioni di CO2 perchè anzichè costruire nuovo vetro da materie prime si è fuso il vetro già fatto e recuperato. Il tutto, con l’obiettivo di “recuperare quanto più vetro possibile e avviarlo quanto più possibile a riciclo. Il livello di consumo è stato regolare nonostante le ultime crisi, ma le nostre indicazioni mostrano una certa contrazione, questo però non toccherà moltissimo la sezione consortile – ha concluso Scotti -, l’Italia importerà di meno e noi dovremo continuare a raccogliere di più per il fabbisogno italiano”.
“Riguardo al vetro in Italia siamo un’eccellenza, ma in generale tutto il sistema di consorzi di filiera che fanno capo a Conai è a un ottimo livello – ha spiegato Scotti -. Per il 2019 abbiamo superato il target europeo di avvio al riciclo, siamo al 76.6% e il sistema in sè funziona. Siamo uno dei migliori paesi europei in tal senso e il vetro è un materiale facile da riciclare, perchè può essere riciclato all’infinito”.
Uno dei problemi legati alla raccolta del vetro è quello della difficoltà per il cittadino nel contribuire in modo corretto alla differenziata: “Con tutta la buona volontà possibile, talvolta si hanno difficoltà a fare la raccolta differenziata e il cittadino ha più difficoltà se il Comune non rende facile la raccolta. Non è così banale – ha aggiunto -. Non tutto ciò che sembra vetro lo è realmente e così c’è l’errore cosiddetto dei cosiddetti falsi amici, quel materiale che sembra essere riciclabile come vetro e che invece non lo è”.
In Italia, secondo i dati forniti dal Coreve, si recuperano circa 41 kg di vetro a persona, ma con la media di 50 kg al nord e 30 al sud, pertanto l’obiettivo dei prossimi anni sarà quello di comunicare meglio nel Mezzogiorno e migliorare le reti di raccolta.
Per sensibilizzare sull’importanza del riciclo del vetro fin dalla scuola, Coreve ha istituito dei “bottle day”: “Una delle novità importanti degli ultimi tempi è che ai docenti viene assegnato il compito di parlare di economia circolare. L’informazione e l’educazione va fatta prima al docente e poi agli studenti, per questo abbiamo creato un sistema simpatico di piccole startup – ha raccontato Scotti -. I ragazzi vengono invitati ad avviarle, hanno una missione come per esempio identificare il metodo per eliminare le bottiglie lasciate la sera dopo la movida. Questi e altri temi vengono racchiusi così in una gara tra le varie startup di studenti con un vero montepremi di 25.000 euro”.
Tornando ai numeri, il Consorzio recupera circa 9 bottiglie su 10 per farle diventare nuovamente una bottiglia. Sono state recuperate 2.420.000 tonnellate di contenitori di vetro nel 2021 e il risparmio di energia, come riferisce il presidente di Coreve, è valutato in 412 milioni di metri cubi di gas, oltre a un risparmio di emissioni di CO2 perchè anzichè costruire nuovo vetro da materie prime si è fuso il vetro già fatto e recuperato. Il tutto, con l’obiettivo di “recuperare quanto più vetro possibile e avviarlo quanto più possibile a riciclo. Il livello di consumo è stato regolare nonostante le ultime crisi, ma le nostre indicazioni mostrano una certa contrazione, questo però non toccherà moltissimo la sezione consortile – ha concluso Scotti -, l’Italia importerà di meno e noi dovremo continuare a raccogliere di più per il fabbisogno italiano”.
– foto Italpress –
(ITALPRESS).
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