GENOVA (ITALPRESS) – “La Liguria è lontana dalla zona gialla, con i numeri attuali non corriamo alcun rischio”. Lo ha detto il presidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità Giovanni Toti traccia il punto della pandemia da Covid-19 sul territorio. “Bisogna, tuttavia – ha spiegato Toti – continuare ad essere prudenti e, soprattutto, bisogna vaccinarsi, vaccinarsi, vaccinarsi sia per aiutare la nostra sanità sia per poter continuare a rimanere aperti, senza restrizioni. I ricoverati in terapia intensiva sono persone non vaccinate: i numeri ci dicono che se sei vaccinato sei più sicuro e consenti a tutti di continuare a vivere. Se in Liguria non avessimo avuto un’alta adesione alla campagna vaccinale, i nostri ospedali sarebbero stati travolti e probabilmente non avrebbero retto ad un’ulteriore ondata dopo quelle dei mesi scorsi”.
“Oggi – ha aggiunto il governatore Toti – abbiamo circa 15 letti occupati in terapia intensiva e una cinquantina nei reparti di media intensità di cura: i numeri attuali non sono tali da rischiare il passaggio in zona gialla. Il decreto in vigore, quello del 23 luglio scorso prevede infatti che una regione rimanga in zona bianca se l’incidenza rimane entro i 50 casi ogni 100mila abitanti oppure, in caso di incidenza tra i 50 e i 150 casi ogni 100mila abitanti, se si verifica una di queste due condizioni: rimanere entro il 10% di letti occupati nelle terapie intensive oppure entro il 15% di letti occupati in area medica”.
“In altre parole – conclude Toti – per il passaggio di zona dovremmo superare entrambi i parametri relativi alla pressione ospedaliera, oltre a quello relativo all’incidenza. Noi siamo al 7% di occupazione di letti in terapia intensiva (230 posti totali) e circa al 3% di occupazione in area medica (1700 posti totali). Che si verifichino tutte e tre le condizioni, credo francamente che sia molto improbabile. Per questo non c’è ad oggi alcun rischio di passare in zona gialla”.
(ITALPRESS).
“Oggi – ha aggiunto il governatore Toti – abbiamo circa 15 letti occupati in terapia intensiva e una cinquantina nei reparti di media intensità di cura: i numeri attuali non sono tali da rischiare il passaggio in zona gialla. Il decreto in vigore, quello del 23 luglio scorso prevede infatti che una regione rimanga in zona bianca se l’incidenza rimane entro i 50 casi ogni 100mila abitanti oppure, in caso di incidenza tra i 50 e i 150 casi ogni 100mila abitanti, se si verifica una di queste due condizioni: rimanere entro il 10% di letti occupati nelle terapie intensive oppure entro il 15% di letti occupati in area medica”.
“In altre parole – conclude Toti – per il passaggio di zona dovremmo superare entrambi i parametri relativi alla pressione ospedaliera, oltre a quello relativo all’incidenza. Noi siamo al 7% di occupazione di letti in terapia intensiva (230 posti totali) e circa al 3% di occupazione in area medica (1700 posti totali). Che si verifichino tutte e tre le condizioni, credo francamente che sia molto improbabile. Per questo non c’è ad oggi alcun rischio di passare in zona gialla”.
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