MILANO (ITALPRESS) – “Sull’educazione finanziaria, come proposta formativa, sono stati fatti passi concreti in tempi recenti, ma è necessaria una scossa. Il rapporto mostra come l’Italia – nazione fra le più propense al risparmio – sia anche un paese ‘male educatò dal punto di vista delle conoscenze finanziarie: giovani e giovanissimi non comprendono i fondamentali dell’economia e della finanza, mentre adulti e anziani affermano di avere una competenza finanziaria, senza ammettere le proprie carenze”. A dirlo Stefano Lucchini, presidente Feduf e Chief Institutional Affairs and External Communication Officer di Intesa Sanpaolo, nel corso della tavola rotonda “Accompagnare l’investitore”, presso il Salone del Risparmio in corso a Milano. Durante l’evento è stato presentato il 4° Rapporto Assogestioni-Censis “Le incompetenze nascoste degli italiani”, sulle dinamiche che influenzano le decisioni di investimento dei risparmiatori e che possono portare a risultati indesiderati.
“Feduf – aggiunge Lucchini – lavora per allargare la collaborazione con le scuole, per coinvolgere le generazioni in modo trasversale, sviluppando programmi sui giovani, sugli adulti, sugli sportivi. Il Decreto Competitività ha inserito l’educazione finanziaria tra le materie dell’educazione civica, insieme al varo di programmi e progetti specifici, per coinvolgere anche genitori e famiglie, per arrivare a corsi di formazione misti, dove adulti esperti possano affiancarsi agli insegnanti, nel dialogo e nella formazione delle giovani generazioni”.
“La tutela di risparmio ed investimenti, come ricorda l’art. 47 della nostra Costituzione, corrisponde ad un interesse più generale: quello di una società più libera, che non deve perdere il benessere che ha conquistato e che per farlo non deve arretrare sulle conoscenze fondamentali; serve una preparazione sempre più puntuale ed una capacità di reazione immediata. Anche per proteggere le fasce di risparmiatori oggetto di truffe e illegalità”, evidenzia Lucchini. “Winston Churchill diceva che ‘i risparmi sono una cosa molto buona, soprattutto se i tuoi genitori li hanno fatti per tè. Penso sia fondamentale riattivare adesso quell’ascensore sociale che aiuti le persone ad affermarsi e oggi – conclude Lucchini – alla base di ogni percorso professionale, non possano che esserci i fondamentali dell’economia e della finanza, insieme alle materie specifiche dell’indirizzo di studio che ciascuno sceglie, insieme a quel senso civico di comprensione e partecipazione alla vita pubblica che l’educazione civica comporta”.
“Feduf – aggiunge Lucchini – lavora per allargare la collaborazione con le scuole, per coinvolgere le generazioni in modo trasversale, sviluppando programmi sui giovani, sugli adulti, sugli sportivi. Il Decreto Competitività ha inserito l’educazione finanziaria tra le materie dell’educazione civica, insieme al varo di programmi e progetti specifici, per coinvolgere anche genitori e famiglie, per arrivare a corsi di formazione misti, dove adulti esperti possano affiancarsi agli insegnanti, nel dialogo e nella formazione delle giovani generazioni”.
“La tutela di risparmio ed investimenti, come ricorda l’art. 47 della nostra Costituzione, corrisponde ad un interesse più generale: quello di una società più libera, che non deve perdere il benessere che ha conquistato e che per farlo non deve arretrare sulle conoscenze fondamentali; serve una preparazione sempre più puntuale ed una capacità di reazione immediata. Anche per proteggere le fasce di risparmiatori oggetto di truffe e illegalità”, evidenzia Lucchini. “Winston Churchill diceva che ‘i risparmi sono una cosa molto buona, soprattutto se i tuoi genitori li hanno fatti per tè. Penso sia fondamentale riattivare adesso quell’ascensore sociale che aiuti le persone ad affermarsi e oggi – conclude Lucchini – alla base di ogni percorso professionale, non possano che esserci i fondamentali dell’economia e della finanza, insieme alle materie specifiche dell’indirizzo di studio che ciascuno sceglie, insieme a quel senso civico di comprensione e partecipazione alla vita pubblica che l’educazione civica comporta”.
– foto ufficio stampa Intesa Sanpaolo –
(ITALPRESS).
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