ROMA (ITALPRESS) – L’educazione finanziaria è una delle competenze imprescindibili per l’esercizio dei diritti e dei doveri di ogni cittadino. Lo è ancora di più per i giovani, non solo come strumento di sostenibilità e benessere economico nell’intero arco della loro vita, ma anche come fattore di consapevolezza nelle loro scelte future. Nell’ambito della collaborazione tra Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio (ABI) e la Scuola Politica “Vivere nella Comunità”, fondata dai professori Pellegrino Capaldo e Sabino Cassese, si è sviluppato Oltre il Campo, Educazione finanziaria per atleti e professionisti dello Sport, il progetto di utilità sociale dedicato all’educazione finanziaria per gli atleti e i professionisti dello sport.
Guidati dal Professor Luciano Canova, Docente della Scuola Enrico Mattei e dell’Università di Pavia, gli young professional della Scuola Politica hanno approfondito l’analisi delle analogie che potenzialmente collegano lo sport inteso come agente culturale all’educazione finanziaria, traendone una serie di indicazioni utili per una categoria sociale che oggi conta circa 14 milioni di persone.
Oltre il Campo, Educazione finanziaria per atleti e professionisti dello Sport, è stato presentato alle Scuderie di Palazzo Altieri alla presenza di Stefano Lucchini – Presidente FEDUF, Giovanni Malagò – Presidente CONI, Beniamino Quintieri – Presidente Istituto per il Credito Sportivo, Massimo Lapucci – Vicepresidente Scuola Politica Vivere nella Comunità, Benedetta Geronzi – Responsabile Area Istituzionale FIGC, Fabrizio Palermo – CEO ACEA, Marcello Presicci – Segretario Generale della Scuola Politica e Giovanna Boggio Robutti – DG FEduF.
“Analogamente a quanto avviene in ambito sportivo con l’allenamento, l’educazione finanziaria dona tutti quegli strumenti che ci consentono di imparare a gestire le nostre risorse per ottenere risultati nel futuro a medio e lungo termine – commenta Stefano Lucchini, Presidente della Fondazione per l’Educazione finanziaria e al Risparmio – Vorrei ricordare che l’articolo 47 della nostra Costituzione recita “La Repubblica favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese” e quindi l’educazione finanziaria è un insieme di competenze attraverso le quali questo diritto viene tutelato. Educazione finanziaria e sport sono in grado, dunque, di trasmettere modelli di vita e influire positivamente specie sulle giovani generazioni, perchè disporre degli strumenti per la giusta tutela/redditività del proprio risparmio o dei propri investimenti corrisponde ad un interesse più generale, quello di una società che non deve perdere il benessere che ha faticosamente conquistato”.
L’educazione finanziaria è quindi necessaria sia per gli atleti con un reddito standard rispetto alla popolazione sia per i top players; in totale i professionisti che militano in Serie A sono 566 con un ingaggio che, mediamente si aggira intorno a 1,85mln di euro a stagione.
Numerosi fatti di cronaca testimoniano come l’aver giocato da molto tempo e di essere stato uno sportivo di successo e ben retribuito offra solo una minima protezione contro il rischio di fallimento.
Questo è in gran parte dovuto a ciò che gli economisti definiscono “picchi di reddito di breve durata”, un riferimento alla notevole e improvvisa ricchezza che gli atleti professionisti sperimentano e una circostanza spesso associata al fallimento.
“La conoscenza in generale e la cultura economica in particolare, sono indispensabili nella formazione di chi oggi vuole un ruolo attivo nella società, poichè sono risorse che scarseggiano e che consentono di trarre un vantaggio competitivo – spiega Marcello Presicci, Segretario Generale della Scuola Politica “Vivere nella Comunità” – il progetto “Oltre il Campo – Educazione finanziaria per Atleti e professionisti dello Sport” si pone l’obiettivo di diffondere l’educazione finanziaria utilizzando lo sport come moltiplicatore, poichè da un punto di vista squisitamente sociale, lo sport è oggi parte integrante del nostro bagaglio culturale, ha quindi uno straordinario potenziale educativo”.

– foto ufficio stampa FEduF –
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