ROMA (ITALPRESS) – Vent’anni di studi scientifici dimostrano l’efficacia e la sicurezza degli estratti di polline e pistillo: un tipo di fitoterapia contro i sintomi della menopausa. Si tratta della fitosostanza che vanta numerosi studi internazionali nell’arco di vent’anni. A parlarne è la ginecologa e oncologa Alessandra Graziottin nel format dell’Italpress Focus Salute.
“E’ una fitoterapia che non è di tipo fitormonale: il meccanismo d’azione dell’estratto di polline e pistillo va sui recettori della serotonina, agisce con un meccanismo neurobiologico e neurochimico, ma non ha minimamente interazione con il settore degli estrogeni” evidenza la dottoressa Graziottin. E questa è la ragione per la quale gli oncologi considerano questo tipo di aiuto fitoterapico, utile da somministrare in sicurezza alle donne in terapia anche, per esempio, con il tamoxifene. Una realtà che apre “un orizzonte di serenità per le donne che non possono fare l’altro tipo di terapia”.
Inoltre, se ne apprezzano i benefici sui sintomi della menopausa, come insonnia, vampate di calore, irritabilità, depressione, stanchezza e senso di affaticamento.
C’è “una biotecnologia alle spalle. Un ginecologo svedese – Gòsta Carlsson – ha avuto l’idea di utilizzare l’estratto di polline, liberandolo dalle componenti potenzialmente allergeniche – evidenzia ancora la dottoressa Graziottin -: è necessario un chilo di fiori per estrarre 5 grammi di estratti di polline. Gli inglesi parlano di fitocaviale dorato, per dire che è preziosissimo. Si estrae in particolare da una famiglia delle graminacee, coltivate soprattutto in Svezia secondo le norme internazionali più “esigenti””, quindi “non ci sono agenti tossici nè pesticidi e la raccolta è anche differenziata per specie”. L’industria farmaceutica “ci consente di garantire dei contenuti per ogni capsula rigorosamente standardizzati, cosa che è meno probabile nei laboratori del galenico”. Tramite l’utilizzo di una tecnologia brevettata l’estratto di polline viene privato del suo involucro e purificato, pertanto non contiene allergeni del polline.
-foto Italpress-
(ITALPRESS).
“E’ una fitoterapia che non è di tipo fitormonale: il meccanismo d’azione dell’estratto di polline e pistillo va sui recettori della serotonina, agisce con un meccanismo neurobiologico e neurochimico, ma non ha minimamente interazione con il settore degli estrogeni” evidenza la dottoressa Graziottin. E questa è la ragione per la quale gli oncologi considerano questo tipo di aiuto fitoterapico, utile da somministrare in sicurezza alle donne in terapia anche, per esempio, con il tamoxifene. Una realtà che apre “un orizzonte di serenità per le donne che non possono fare l’altro tipo di terapia”.
Inoltre, se ne apprezzano i benefici sui sintomi della menopausa, come insonnia, vampate di calore, irritabilità, depressione, stanchezza e senso di affaticamento.
C’è “una biotecnologia alle spalle. Un ginecologo svedese – Gòsta Carlsson – ha avuto l’idea di utilizzare l’estratto di polline, liberandolo dalle componenti potenzialmente allergeniche – evidenzia ancora la dottoressa Graziottin -: è necessario un chilo di fiori per estrarre 5 grammi di estratti di polline. Gli inglesi parlano di fitocaviale dorato, per dire che è preziosissimo. Si estrae in particolare da una famiglia delle graminacee, coltivate soprattutto in Svezia secondo le norme internazionali più “esigenti””, quindi “non ci sono agenti tossici nè pesticidi e la raccolta è anche differenziata per specie”. L’industria farmaceutica “ci consente di garantire dei contenuti per ogni capsula rigorosamente standardizzati, cosa che è meno probabile nei laboratori del galenico”. Tramite l’utilizzo di una tecnologia brevettata l’estratto di polline viene privato del suo involucro e purificato, pertanto non contiene allergeni del polline.
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