EMPOLI (ITALPRESS) – L’Empoli ritrova il sorriso. Un rigore di Caputo decide la sfida col Lecce, restituendo ai toscani una vittoria che mancava dall’impresa di San Siro contro l’Inter del 23 gennaio scorso. Per Caputo diciottesimo gol con la maglia dell’Empoli in Serie A: raggiunto Totò Di Natale al quinto posto dei migliori marcatori del club toscano nel massimo torneo. La squadra di Zanetti trova dunque la prima vittoria nel girone di ritorno e allontana i fantasmi, mentre per il Lecce è notte fonda: quinto ko consecutivo e ancora una volta tanti limiti in avanti. La partita, iniziata con un’ora di ritardo per un principio di incendio nello spogliatoio dei padroni di casa, ci mette un pò a decollare. Un pò la paura di non perdere, un pò un forte vento di grecale condizionano la prima mezz’ora che è anestetizzante e costellata da numerosissimi errori su ambo i fronti. Ad accenderla è l’Empoli, che per due volte impegna Falcone. Nel Lecce non paga invece la scelta offensiva di Baroni di preferire Banda a Di Francesco (entrerà dopo l’intervallo) e il solo Blin al 39′, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, spaventa i toscani con una conclusione deviata. L’Empoli, che poco prima perde Akpa Akpro sostituito da Fazzini, prova ad aggrapparsi al classe 2003 Baldanzi che però spesso non trova chi rifornire stante anche la gara no di Piccoli. La svolta del match arriva così al 60′ quando Parisi viene steso in area da Hjulmand, Fabbri indica il dischetto e Caputo non sbaglia. Ci si aspetta una reazione del Lecce ma è ancora Falcone decisivo al 67′ su conclusione di Piccoli da dentro l’area. A circa mezz’ora dalla fine due cambi per parte con Zanetti che fa uscire Piccoli e Baldanzi per Cambiaghi ed Haas, coprendosi per ripartire, mentre gli ingressi nel Lecce di Oudin ed Helgason hanno il sapore della mossa disperata. A far venire i brividi ai tifosi di casa ci pensa però solo Fazzini, il cui avventato retropassaggio in zona Cesarini per poco non si trasforma in un assist per Ceesay, poi nei 6′ di recupero non accade più nulla e il “Castellani” può dare sfogo alla sua gioia.
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