ROMA (ITALPRESS) – “Se guardo il lavoro fatto, vedo che abbiamo semplificato le procedure per i concorsi e per i procedimenti amministrativi, abbiamo messo in piedi il portale del reclutamento che prima non c’era, cioè 7-8 milioni di curriculum disponibili. Stiamo semplificando le procedure, certamente non basta, ma adesso abbiamo come scopi legati alle milestone del Pnrr la semplificazione di 600 procedure amministrative in 5 anni nel campo del welfare, delle imprese, ecc. E’ un numero enorme perchè vanno valutate una a una”. Così Renato Brunetta, ministro della Pubblica Amministrazione, in audizione alla Commissione parlamentare per la semplificazione, in merito all’indagine sulla semplificazione delle procedure amministrative per avvio e esercizio delle attività di impresa. E su cosa non abbia funzionato in precedenza: “Le cause possono essere ricondotte a due, un errore di metodo e uno di equivoco consistito nella convinzione di poter semplificare e riformare la PA a costo zero, limitandosi a tagliare, senza investire su persone, procedure e tecnologie”.
“Grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – aggiunge – abbiamo potuto invertire la rotta su entrambi i piani. Il percorso è stato così articolato: interventi di carattere organizzativo, attraverso l’immissione nella PA di nuove risorse umane, meglio qualificate in termini di conoscenze e di competenze; revisione delle procedure amministrative, attraverso l’eliminazione di quelle disfunzionali, la loro reingegnerizzazione e soprattutto la digitalizzazione; creazione di task force specializzate che svolgano attività di supporto tecnico nei confronti delle amministrazioni meno strutturate e intervengano, anche attraverso l’esercizio di poteri sostitutivi e continua attività di monitoraggio e valutazione degli effetti delle iniziative messe in campo”.
(ITALPRESS).
“Grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – aggiunge – abbiamo potuto invertire la rotta su entrambi i piani. Il percorso è stato così articolato: interventi di carattere organizzativo, attraverso l’immissione nella PA di nuove risorse umane, meglio qualificate in termini di conoscenze e di competenze; revisione delle procedure amministrative, attraverso l’eliminazione di quelle disfunzionali, la loro reingegnerizzazione e soprattutto la digitalizzazione; creazione di task force specializzate che svolgano attività di supporto tecnico nei confronti delle amministrazioni meno strutturate e intervengano, anche attraverso l’esercizio di poteri sostitutivi e continua attività di monitoraggio e valutazione degli effetti delle iniziative messe in campo”.
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