ROMA (ITALPRESS) – “Oggi mi sento fra persone amiche e vorrei partire dall’ultima cosa che ha fatto papà: quel comunicato che tutti avete letto. E’ stata l’ultima cosa che fiscamente ha detto, come discorso, con poche forze. Mia sorella e io lo abbiamo raccolto e trascritto”. E’ un Alberto Angela commosso ma sereno a ricordare suo padre con un lungo discorso durante la cerimonia di commiato presso la sala della Protomoteca in Campidoglio nel giorno dell’estremo saluto a Piero Angela mentre sono centinaia cittadini in attesa dell’apertura della camera ardente. “E’ il discorso di qualcuno che parla a degli amici e che alla fine di una serata o una vacanza dice adesso io vado”, ha aggiunto.
“Le persone vanno via ma il sentimento rimane – prosegue – si trasmette nel tempo trasformandosi in valore e i valori restano in eterno. L’ultimo insegnamento mio padre me l’ha fatto non con le parole ma con l’esempio, mi ha insegnato in questi giorni a non aver paura della morte: la più grande paura dell’essere umano lui l’ha attraversata con una serenità che mi ha colpito. Per me continuerà a vivere attraverso i libri, le trasmissioni, i dischi jazz, ma anche in tutti quei ragazzi che hanno speranza nel futuro e cercano l’eccellenza, nei ricercatori che cercano di andare a meta nonostante tutte le difficoltà, in tutte le persone che cercano di unire e non di disunire, nelle persone che cercano la curiosità e le bellezze della natura, quelle che cercano di assaporare la vita”. Un fragoroso e prolungato applauso ha poi riempito la sala per salutare il giornalista e divulgatore scomparso sabato.
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