STRASBURGO (FRANCIA) (ITALPRESS) – “Discutere di come accogliere milioni di rifugiati non deve essere solo un fatto simbolico: sono in gioco la nostra credibilità, i nostri valori, la nostra economia. Voglio ringraziare i tanti volontari, le associazioni, i medici, gli infermieri, gli amministratori locali e i governi nazionali che stanno facendo di tutto per accogliere le vittime di questo conflitto. Beneficenza e aiuti umanitari sono fondamentali, ma non bastano per affrontare questo passaggio epocale, serve un’Europa politica forte. Abbiamo il dovere di accogliere e integrare i rifugiati in un sistema economico che oggi vive grandi difficoltà e che deve essere rafforzato”. Lo ha detto Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia, intervenendo nel corso della sessione plenaria del Parlamento europeo riunito a Strasburgo.
“Le proposte della Commissione Europea per favorire la nostra autonomia energetica – ha aggiunto – rappresentano certamente un primo passo in avanti, ma servono tetti europei e non nazionali per fissare i prezzi energetici. Serve anche un piano per l’autonomia alimentare e per affrontare questa nuova crisi chiediamo un nuovo fondo permanente per la costruzione della casa comune europea, finanziato con l’emissione comune di titoli di debito, così da garantire fondi alle imprese per far fronte ai maggiori oneri derivanti dalle sanzioni, politiche migratorie comuni, politiche industriali ed energetiche comuni, una difesa comune, infrastrutture per la transizione ecologica e lo stoccaggio di materie prime”.
(ITALPRESS).
“Le proposte della Commissione Europea per favorire la nostra autonomia energetica – ha aggiunto – rappresentano certamente un primo passo in avanti, ma servono tetti europei e non nazionali per fissare i prezzi energetici. Serve anche un piano per l’autonomia alimentare e per affrontare questa nuova crisi chiediamo un nuovo fondo permanente per la costruzione della casa comune europea, finanziato con l’emissione comune di titoli di debito, così da garantire fondi alle imprese per far fronte ai maggiori oneri derivanti dalle sanzioni, politiche migratorie comuni, politiche industriali ed energetiche comuni, una difesa comune, infrastrutture per la transizione ecologica e lo stoccaggio di materie prime”.
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