ROMA (ITALPRESS) – Se pensavate che per 20 ragazzi, tra i 18 e i 25 anni, chiudere nel cassetto per tre giorni il proprio smartphone, utilizzando al suo posto un telefono non connesso, fosse pura utopia vi sbagliavate. Sì, perchè, a quanto pare, GenZ non è sinonimo di connessione ed essere un nativo digitale non significa non saper vivere “in analogico”.
A dimostrarlo è il fatto che ben il 70% di loro ha accolto e superato positivamente #OkZoomer, la sfida promossa dal brand di telefonia Wiko sui suoi social. Solo il 30% dei 20 partecipanti scelti, tra le oltre 250 candidature ricevute, non è riuscito a portare a termine la challenge, fermandosi alle 24 ore in compagnia dell’F3OO, un feature phone fornito da Wiko. E non si è trattato di una semplice parentesi: il 94% si è già detto pronto a ripetere un’esperienza simile. Ma amici e i parenti come l’hanno presa? Da un lato i curiosi per una scelta così azzardata (71%) e dall’altro i più scettici sostenitori del “non ce la farai mai” (35%).
Durante questo “esperimento” è inutile negare che lo smartphone sia mancato. In una scala da 1 a 5, il 41% del campione si trova tra i valori 4 e 5, quelli più alti. Un “escamotage” concesso dalla sfida è stato quello di poter accedere a Internet dal PC. Il 65% l’ha fatto per motivi di studio, seguito da esigenze di lavoro, ma anche dalla necessità di puro svago. Solo il 6% non ha utilizzato nessun device per accedere alla Rete.
Ma cos’è che fa, concretamente, la differenza tra un feature phone e uno smartphone? Per il 53% le chat con gli amici. Seguono i social (29%) e la possibilità di fruire, creare e riprodurre contenuti multimediali in streaming e non come foto, musica, podcast, messaggi vocali o accedere a servizi per i pagamenti digitali (6%).
D’altro canto, nell’arco di queste 72 ore senza connessione, quello che i partecipanti hanno apprezzato di più da questo digital detox è stato proprio l’assenza dei social (88%) che ha permesso loro di concentrarsi di più nella vita fuori dagli schermi.
Per far fronte all’assenza della messaggistica istantanea, il 65% ha rispolverato l’utilizzo degli SMS scontrandosi con un modo di esprimersi e comunicare, per loro tutto nuovo. Il 53% ha invece dichiarato di aver riscoperto il piacere delle chiamate, mentre il 6% di aver goduto appieno di momenti che prima avrebbe condiviso virtualmente.
Oggi, quindi, un feature phone può limitare la possibilità di socializzazione e di restare in contatto con i propri amici? La risposta è “NO” per il 76%.
Alla fine di questo esperimento, nessuno dei ragazzi acquisterebbe un feature phone al posto di uno smartphone. I partecipanti hanno però apprezzato essenzialità e intuitività del Wiko F300 (82%) e l’88% lo consiglierebbe alla generazione dei Baby Boomers.
(ITALPRESS).
A dimostrarlo è il fatto che ben il 70% di loro ha accolto e superato positivamente #OkZoomer, la sfida promossa dal brand di telefonia Wiko sui suoi social. Solo il 30% dei 20 partecipanti scelti, tra le oltre 250 candidature ricevute, non è riuscito a portare a termine la challenge, fermandosi alle 24 ore in compagnia dell’F3OO, un feature phone fornito da Wiko. E non si è trattato di una semplice parentesi: il 94% si è già detto pronto a ripetere un’esperienza simile. Ma amici e i parenti come l’hanno presa? Da un lato i curiosi per una scelta così azzardata (71%) e dall’altro i più scettici sostenitori del “non ce la farai mai” (35%).
Durante questo “esperimento” è inutile negare che lo smartphone sia mancato. In una scala da 1 a 5, il 41% del campione si trova tra i valori 4 e 5, quelli più alti. Un “escamotage” concesso dalla sfida è stato quello di poter accedere a Internet dal PC. Il 65% l’ha fatto per motivi di studio, seguito da esigenze di lavoro, ma anche dalla necessità di puro svago. Solo il 6% non ha utilizzato nessun device per accedere alla Rete.
Ma cos’è che fa, concretamente, la differenza tra un feature phone e uno smartphone? Per il 53% le chat con gli amici. Seguono i social (29%) e la possibilità di fruire, creare e riprodurre contenuti multimediali in streaming e non come foto, musica, podcast, messaggi vocali o accedere a servizi per i pagamenti digitali (6%).
D’altro canto, nell’arco di queste 72 ore senza connessione, quello che i partecipanti hanno apprezzato di più da questo digital detox è stato proprio l’assenza dei social (88%) che ha permesso loro di concentrarsi di più nella vita fuori dagli schermi.
Per far fronte all’assenza della messaggistica istantanea, il 65% ha rispolverato l’utilizzo degli SMS scontrandosi con un modo di esprimersi e comunicare, per loro tutto nuovo. Il 53% ha invece dichiarato di aver riscoperto il piacere delle chiamate, mentre il 6% di aver goduto appieno di momenti che prima avrebbe condiviso virtualmente.
Oggi, quindi, un feature phone può limitare la possibilità di socializzazione e di restare in contatto con i propri amici? La risposta è “NO” per il 76%.
Alla fine di questo esperimento, nessuno dei ragazzi acquisterebbe un feature phone al posto di uno smartphone. I partecipanti hanno però apprezzato essenzialità e intuitività del Wiko F300 (82%) e l’88% lo consiglierebbe alla generazione dei Baby Boomers.
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