ROMA (ITALPRESS) – Il bilancio è provvisorio ma più che incoraggiante per Webuild, il gruppo italiano leader internazionale nella progettazione e realizzazione di grandi infrastrutture complesse. I dati dei primi nove mesi dell’anno attestano il record di ordini acquisiti per 22 miliardi di euro, il raggiungimento del 60% degli ordini target previsti per il piano 2023-25, e 9 mila assunzioni (dopo le 15 mila del 2022) che lasciano prevedere il superamento della guidance per il 2023. Il raggio d’azione del gruppo, che può vantare 85 mila occupati diretti e indiretti di 117 nazionalità, si estende dalla mobilità sostenibile all’energia idroelettrica, dall’acqua agli edifici green, e si spinge ben oltre i confini nazionali ed europei.
Sull’ammontare dei nuovi ordini acquisiti quest’anno, 12,6 miliardi provengono da Australia, Stati Uniti e Medio Oriente: due riguardano grandi opere in Arabia Saudita, tre in Florida, uno in Carolina del Sud, uno in Papua Nuova Guinea, sei in Australia. Dall’Italia sono invece arrivati 9,4 miliardi di euro di nuovi ordini, che non includono ancora i lavori relativi alla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, per il quale Webuild ha di recente consegnato la documentazione aggiornata del progetto definitivo.
Del portafoglio ordini italiani fanno invece parte la linea ferroviaria ad alta velocità/alta capacità Palermo-Catania-Messina commissionata da Rfi (tre tratte per complessivi 104 chilometri e 4,17 miliardi di euro), la linea ferroviaria ad alta velocità Salerno-Reggio Calabria commissionata da Rfi (oltre due miliardi di euro per la tratta Battipaglia-Romagnano), la circonvallazione ferroviaria di Trento (13 chilometri di nuova linea sviluppati quasi interamente in sotterraneo, per 934 milioni di euro), la Pedemontana Piemontese commissionata da Anas (15 chilometri di autostrada per circa 284 milioni di euro). L’Italia, con Europa, Nord America e Australia, è considerata tra i Paesi chiave che hanno avviato importanti piani di sviluppo nel settore delle infrastrutture (nel caso italiano, anche grazie alle notevoli risorse messe a disposizione dal Pnrr per il settore entro il 2026). E’ quindi in queste aree geografiche che Webuild ha deciso di puntare, attraverso una strategia di de-risking che, nel suo complesso, ha fruttato nel mese di settembre la promozione del rating sul debito da “BB-” a “BB” con outlook stabile da parte di S&P Global Rating.
Nello stesso mese il gruppo è riuscito a collocare con successo nuove obbligazioni con scadenza 2028 per un importo complessivo di 450 milioni di euro. E ancora. Nel terzo trimestre 2023 un altro riconoscimento significativo è arrivato da Msci Esg Research, che ha assegnato a Webuild il rating di sostenibilità “AA” rispetto al precedente “A”.
Sull’ammontare dei nuovi ordini acquisiti quest’anno, 12,6 miliardi provengono da Australia, Stati Uniti e Medio Oriente: due riguardano grandi opere in Arabia Saudita, tre in Florida, uno in Carolina del Sud, uno in Papua Nuova Guinea, sei in Australia. Dall’Italia sono invece arrivati 9,4 miliardi di euro di nuovi ordini, che non includono ancora i lavori relativi alla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, per il quale Webuild ha di recente consegnato la documentazione aggiornata del progetto definitivo.
Del portafoglio ordini italiani fanno invece parte la linea ferroviaria ad alta velocità/alta capacità Palermo-Catania-Messina commissionata da Rfi (tre tratte per complessivi 104 chilometri e 4,17 miliardi di euro), la linea ferroviaria ad alta velocità Salerno-Reggio Calabria commissionata da Rfi (oltre due miliardi di euro per la tratta Battipaglia-Romagnano), la circonvallazione ferroviaria di Trento (13 chilometri di nuova linea sviluppati quasi interamente in sotterraneo, per 934 milioni di euro), la Pedemontana Piemontese commissionata da Anas (15 chilometri di autostrada per circa 284 milioni di euro). L’Italia, con Europa, Nord America e Australia, è considerata tra i Paesi chiave che hanno avviato importanti piani di sviluppo nel settore delle infrastrutture (nel caso italiano, anche grazie alle notevoli risorse messe a disposizione dal Pnrr per il settore entro il 2026). E’ quindi in queste aree geografiche che Webuild ha deciso di puntare, attraverso una strategia di de-risking che, nel suo complesso, ha fruttato nel mese di settembre la promozione del rating sul debito da “BB-” a “BB” con outlook stabile da parte di S&P Global Rating.
Nello stesso mese il gruppo è riuscito a collocare con successo nuove obbligazioni con scadenza 2028 per un importo complessivo di 450 milioni di euro. E ancora. Nel terzo trimestre 2023 un altro riconoscimento significativo è arrivato da Msci Esg Research, che ha assegnato a Webuild il rating di sostenibilità “AA” rispetto al precedente “A”.
– Foto ufficio stampa Webuild –
(ITALPRESS).
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