Il procuratore aggiunto Sergio Demontis e i sostituti Andrea Fusco e Francesca Mazzocco hanno chiesto il rinvio a giudizio per 55 indagati nell’inchiesta sugli assenteisti nel settore servizi cimiteriali del Comune di Palermo.

Per 18 di loro era stata applicato l’obbligo di firma

Nel dicembre 2020 a 18 di loro era stata applicata la misura dell’obbligo di firma a dicembre del 2020. Si tratta di Salvatore Buongiorno, Francesco Confalone, Giovanni Crivello, Gioacchino D’Asaro, Antonino Di Fede, Francesco Di Giovanni, Rosario Di Vincenzo, Giuseppe Fini, Lucio Marullo, Domenica Occhipinti, Napoleone Pirinei, Giuseppe Polizzi, Salvatore Pullara, Maurizio Romeo, Luigi Runza, Antonino Russo, Domenico Schimmenti, Aurelio Scirè.

Gli altri nomi

A questi si aggiungono i nomi di Pietro Albanese, Giuseppe Benigno, Domenico Birretta, Rosario Bua, Domenico Cataldo, Benedetto Coglitore, Antonio Corona, Rosolino Covais, Cristina D’Angelo, Grazia De Domenico, Antonino Di Maggio, Giovanni Di Salvo, Epifania Farina, Antonella Fogazza, Salvatore Fontana, Giovanni Battista Giacalone, Giacomo Giaconia, Francesco e Gaetana Daniela Gorgone, Leonarda Greco, Vincenzo Iemma, Francesco Ilardi, Maurizio La Duca, Giuseppe Luparello, Antonino Lupo, Claudio Mammano, Guido Mancino, Domenico Marullo, Domenica Rosaria Ricotta, Antonino Saverino, Rosario Scalici, Domenico Tranchina, Massimiliano Vasari, Tommaso Viviano, Giuseppe e Gaetano Zito.

Le indagini

In cinque mesi di indagini i carabinieri del nucleo investigativo e i vigili urbani documentarono quasi 2 mila “timbrature sospette”. Le indagini sono partite da alcune segnalazioni anonime.