La bomba d’aereo americana di 600 libbre (circa 272 chili), risalente alla II guerra mondiale a Santa Ninfa, ritrovata lo scorso 16 gennaio, sarà disinnescata e fatta brillare nei prossimi giorni. Le operazioni verranno effettuate venerdì 22 marzo.

Il ritrovamento

La bomba è stata trovata in un fondo agricolo nell’ambito dei lavori di realizzazione di un impianto fotovoltaico. In contrada Rampinzeri alcuni operai che stavano lavorando per installare un campo fotovoltaico, durante uno scavo, si sono accorti della grossa bomba dalla lunghezza di 1,5 metri. Il Comune ha allertato la Prefettura di Trapani e già i militari del Genio Guastatori dell’Esercito misero in sicurezza la bomba.

Area interdetta dalle prime ore del mattino del 22 marzo

Al fine di consentire l’effettuazione in sicurezza dell’intervento di bonifica dell’ordigno a cura del IV reggimento Genio Guastatori di Palermo a partire dalla prima mattina del 22 marzo sarà interdetto l’accesso alla zona rossa inclusa nel raggio di circa 1500 metri dal luogo in cui è posizionato l’ordigno.

Per la direzione unitaria delle attività si riunirà in Prefettura il Centro di Coordinamento Soccorsi (CCS) con la partecipazione dei rappresentanti del Comune, del 4° reggimento Genio Guastatori dell’Esercito, delle Forze dell’Ordine, del Comune di Santa Ninfa, del Libero Consorzio Comunale di Trapani, del comando Provinciale dei vigili del fuoco, del dipartimento regionale della Protezione Civile, dell’Azienda Sanitaria Provinciale, del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana, dell’Ente Nazionale Aviazione Civile, dell’A.N.A.S., dell’Italgas, della Telecom Italia, di E-distribuzione e della Snam.

Ordigno della II guerra mondiale fatto esplodere a Catania

Pochi giorni fa, si sono concluse le operazioni di bonifica e brillamento di una bomba di circa 250 chilogrammi, rinvenuto nella zona industriale di Catania, in contrada Pantano D’Arci. Il residuato bellico è stato fatto brillare direttamente nel sito di rinvenimento dai militari del 4° reggimento Genio Guastatori di Palermo.

Per motivi precauzionali, nella fase iniziale dell’innesco e in quella finale del brillamento, l’aeroporto del capoluogo etneo Vincenzo Bellini è rimasto non operativo in conseguenza del blocco totale del traffico aereo disposto da Enac, senza, tuttavia, essersi riscontrate particolari criticità per l’operatività dello scalo etneo.

Per tutta la durata delle operazioni, che hanno preso il via alle 7 per concludersi alle 12.30, sono stati, invece, evacuati cautelativamente gli stabilimenti della Sibeg e la sede Amts nella zona industriale. Le operazioni sono state monitorate costantemente dal Ccs istituito e coordinato dalla prefettura di Catania.