Non è stato ancora del tutto domato dopo diverse ore l’incendio divampato ieri pomeriggio ad Alcamo nel deposito per la raccolta differenzia dei rifiuti di contrada Stasi che ha provocato un’altissima nube nera di fumo che ha coperto la città del Trapanese.

Sul posto sono ancora al lavoro le squadre dei Vigili del fuoco e i tecnici dell’Arpa che stanno monitorando i valori
dell’aria dopo l’allarme diossina lanciato a causa della presenza nell’impianto di stoccaggio di materie plastiche.

Il sindaco Domenico Surdi stamane ha comunicato alla centrale operativa della Protezione civile che la nube si sta lentamente diradando, anche se la situazione rimane critica. Surdi ha ribadito l’invito lanciato ieri alla popolazione a non uscire di casa, se non per motivi strettamente necessari, e a tenere chiuse le finestre in attesa dei risultati delle analisi condotte dall’Arpa.

Per spegnere definitivamente il rogo stanno per arrivare i Canadair e un elicottero, dice Surdi.

I tecnici dell’Arpa forniranno domani i valori dell’aria. Il sindaco stamane ha emanato una nuova ordinanza in cui vieta
l’avvicinamento all’area interessata dal rogo e chiede ai cittadini di tenere gli infissi di casa chiusi, di limitare gli
spostamenti, e di evitare il consumo di ortofrutta prodotta nel territorio se non dopo accurato lavaggio.

Nel pomeriggio alle 16, al bar Nannini di piazza Bagolino ad Alcamo, l’ecologista Massimo Fundarò, della direzione nazionale di Sinistra italiana, terrà una conferenza stampa con Gioacchino Genchi, già dirigente chimico del Servizio “Sicurezza Alimentare” del Dipartimento Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico”; Genchi si è occupato degli effetti dei contaminanti chimici sugli alimenti derivanti dall’incendio della discarica di Bellolampo.

“C’è una strategia per impedire la crescita della raccolta differenziata in Sicilia e fare il gioco dei ‘signori’ delle discariche che nell’Isola sono ancora forti potenti e prepotenti”. Lo dice Franco Busalacchi, candidato alla presidenza della Regione siciliana.

Secondo Busalacchi “è estremamente significativo, e al tempo stesso allarmante, il post su Facebook di Salvo Cocina, energy manager e dirigente regionale a capo di un ufficio molto importante che sta provando, tra mille difficoltà, a far decollare in Sicilia la raccolta dei rifiuti, che parla appunto di una strategia contro la recente crescita della differenziata in Sicilia. D’altronde, i 22 impianti andati a fuoco nell’Isola negli ultimi 30 giorni ne sono una drammatica testimonianza. È impossibile pensare che si tratti di una casualità”.

“È evidente – conclude il candidato alla presidenza della Regione della coalizione sicilianista e sovranista – l’importanza degli interessi in gioco da parte di chi intende conservare il ‘redditizio’ sistema delle discariche. Un sistema che intendiamo sradicare. L’obiettivo è trasformare, una volta e per tutte, lo smaltimento dell’immondizia da problema a risorsa in grado di creare posti di lavoro e ricchezza per la nostra Isola. Ma il vero scandalo che sta emergendo da questa storia è l’assoluta mancanza di controllo amministrativo del territorio, in assenza del quale le forze dell’ordine, nonostante l’impegno enorme, sono inadeguate. L’incuria del governo regionale è la madre di questi e di tutti gli altri comportamenti criminosi che stanno devastando la Sicilia. Sarebbe ora di accertare se questa maternità non sia voluta”.

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