I carabinieri forestali del centro anticrimine natura di Palermo – nucleo Cites hanno denunciato un 68enne e un 56enne, che stavano effettuando una battuta di caccia al cinghiale nell’area protetta “riserva lago Preola e Gorghi Tondi” di Mazara del Vallo.

I militari sorprendevano i due cacciatori nell’area protetta, in orario serale, armati  di fucili, visori termici ed ottica di precisione, e secchi con mais, di cui i cinghiali sono ghiotti.

Nel terreno sono state trovate alcune buche piene di mais e alcune postazioni dove i bracconieri si sarebbero riparati in attesa dell’arrivo degli animali. Ai due uomini sono state sequestrate le armi, le munizioni e i mezzi di caccia.

L’odierna attività si colloca all’ interno dell’impegno quotidiano che l’Arma dei Carabinieri rivolge al contrasto dei reati ambientali e in danno degli animali e, in particolare, all’intensificazione dei controlli per il contrasto del bracconaggio, soprattutto all’ interno delle aree protette.

A fine dicembre abbattuti in Sicilia 4.500 cinghiali per la peste suina

Sono circa 4.500 gli abbattimenti e le catture in Sicilia nell’ambito del piano di contrasto alla peste suina. I dati resi noti da Roberta Paci, dirigente dell’assessorato all’Agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea a fine dicembre scorso.

L’intervento per contrastare il rischio della diffusione della malattia mentre il commissario straordinario per la peste suina Vincenzo Caputo ha stabilito come obbiettivo l’abbattimento nel primo anno di 9.500 capi. La peste suina ancora non è presente in Sicilia e quindi si sta intervenendo in via preventiva. Il piano messo in campo anche per ridurre il numero dei cinghiali che stanno devastando i territori. Sono state formate 648 persone per svolgere le attività di contenimento dei suidi. Sono 171 i capi catturati con gabbie e chiusini in diversi comuni del palermitano. Tutti destinati per lo smaltimento ai carnai realizzati per l’alimentazione dei rapaci selvatici all’interno del parco delle Madonie, uno a Ficuzza e uno in località monte Carcaci Castronovo. Altri 78 capi sono stati prelevati nel messinese.