Già poche ore dopo l’arresto la Procura di Palermo ha chiesto l’applicazione del regime di carcere duro per il capomafia di Castelvetrano Matteo Messina Denaro. L’istanza è stata inviata al ministero della Giustizia. Il provvedimento dei pm porta la firma del procuratore Maurizio de Lucia e dell’aggiunto Paolo Guido. Il boss ha nominato come sua legale la nipote Lorenza Guttadauro, nipote anche del capomafia palermitano Giuseppe Guttadauro.

Il covo di “Bonafede”

Il covo di vicolo San Vito dove si nascondeva il boss Matteo Messina Denaro, nel centro di Campobello di Mazara, è di proprietà di Andrea Bonafede, lo stesso titolare della carta d’identità falsa utilizzata dal super latitante. Lo ha confermato all’ANSA il colonnello Fabio Bottino, comandante provinciale dei carabinieri di Trapani. L’ufficiale non ha invece voluto confermare se Bonafede, che ieri era stato interrogato in caserma, sia indagato.

Il colonnello Bottino: “Abitava qui da sei mesi”

“Matteo Messina Denaro abitava qui da almeno sei mesi. Abbiamo degli accertamenti in corso delle evidenze che ci portano a dire che almeno sei mesi che viveva nell’appartamento. Un normale appartamento ben ristrutturato probabilmente da un tempo relativamente breve con evidenze in cui si comprende le condizioni economiche del latitante erano buone. Arredamento ricercato, oggetti di un certo tenore non di lusso ma di apprezzabile livello economico. Le indagini di perquisizioni e accertamenti sono in corso con le evidenze e le tracce biologiche. Si proseguirà prossimante con le evidenze di tracce biologiche prima cosa, verificare eventuali nascondili o intercapedini o posti dove può esserci nascosto della documentazione è un lavoro che occorreranno giorni”, dice Bottino.

I vicini: “Gentile e cordiale, ancora non ci crediamo”

«Abito al primo piano della palazzina, ogni tanto vedevo questa persona, lo salutavo e nient’altro. Lui rispondeva in maniera cordiale». Lo dice Rosario Cognata, l’uomo che vive al primo piano dell’edificio dove a pian terreno i carabinieri hanno individuato il covo del super latitante Matteo Messina Denaro.

«Questo signore abitava qui da circa un anno», ha detto l’uomo ai cronisti. Cognata è arrivato stamattina presso la
palazzina con un foglio in mano. È entrato dal cancello del vicolo San Vito che conduce al cortile interno dove, a sua
volta, si affaccia l’appartamento a due piani, ed è riuscito mezz’ora dopo

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