Più di mille persone hanno preso parte, stamattina a Mazara del Vallo, alla manifestazione ‘Mazara si ferma’ organizzata contro il caro bollette. In piazza della Repubblica si sono radunati titolari di attività commerciali, cittadini esasperati per gli importi esosi delle bollette degli ultimi mesi. “Stiamo vivendo una condizione davvero critica – hanno detto alcuni commercianti – continuando così non riusciremo più a poter garantire l’apertura delle nostre attività”.

In piazza sono scesi anche gli studenti: “Siamo sfiduciati da questa situazione che compromette il nostro futuro”, hanno detto i giovani. Alla manifestazione hanno partecipato anche commercianti provenienti dai paesi limitrofi. Il corteo da piazza della Repubblica ha raggiunto piazza Matteotti dove poi si è sciolto.

La protesta per il caro energia non si ferma. Il nuovo raduno di commercianti, cittadini, artigiani e pensionati si terrà il 25 ottobre prossimo in piazza Politeama. “Vogliamo incontrare il sindaco di Palermo Roberto Lagalla per capire quali iniziative si possono mettere in campo per far fronte alle nostre difficoltà”, hanno detto i commercianti. A Mazara del Vallo stamattina c’era anche una delegazione proveniente da Palermo.

Caro bollette: Siracusa, una bara davanti al palco della protesta

“Qui giacciono tutti gli imprenditori di Siracusa e provincia. Ne dà il triste annuncio il caro energia”. E’ il testo di una carta funebre su una bara, che simbolicamente rappresenta l’imprenditoria siracusana, dilaniata dall’impennata dei costi dell’energia elettrica, sistemata in Largo Largo XXV Luglio, in Ortigia.

La bara alla protesta a Siracusa contro il caro bollette

Imprenditori e commercianti in piazza

Qui si è svolta la manifestazione, dal titolo Tempo scaduto, organizzata dalle associazioni di categoria, per denunciare il caro bollette: alla protesta, hanno preso parte i sindaci di tutta la provincia di Siracusa e la deputazione regionale e nazionale.

“Non siamo numeri”

“Il tempo è scaduto, siamo alla fine di un percorso durato un anno al termine – dice Alessandro Schembari, presidente di Confcooperative Siracusa – del quale non si è fatto nulla per sostenere le imprese e le famiglie. Abbiamo necessità di farci sentire per dimostrare che oltre ai dei numeri ci sono delle persone, gli sforzi ed i sacrifici di tanta gente che, ogni mattina, si reca al lavoro, alzando la saracinesca della propria attività, per garantire un futuro ai propri figli.  Non vogliamo finire sulle statistiche di imprese chiuse o fallite per colpe che non abbiamo. Siamo pronti a fronteggiare i problemi connessi all’economia reale ma non finanziaria: devono darci la possibilità di proseguire il nostro lavoro che contribuisce alla ricchezza del paese”.

“Aspettiamo che il nuovo Governo adotti delle misure che consentano di superare questa impasse. Pensiamo all’efficientamento energetico: il nostro paese deve avere un’autonomia energetica, eppure questo tema delicato è stato sempre irrisolto”

“Vittime di una bolla speculativa”

Le aziende sono ormai ad un passo dal baratro ma gli imprenditori sono convinti che scaricare il peso sui consumatori è una strada sbagliata.

“La sensazione è che questa vicenda sia frutto di una bolla speculativa senza precedenti – dice Alessandro Spadaro, imprenditore siracusano – che tende alla distruzione dell’impresa. Quando le spese legate all’energia sono triplicate o quadruplicate è chiaro che non c’è alcun piano economico in grado di reggere a questo tsunami. Questo incide sull’utente finale, sul quale non si possono scaricare integralmente i costi energetici, per cui non non hanno senso i prezzi smisurati sui prodotti, sarebbe come un cane che si morde la coda.”

Licenziamenti

Ma a pagarne le conseguenze saranno i dipendenti delle aziende. “Abbiamo, però, un problema di gestione del personale, perché la coperta è davvero corta. E’ chiaro che con la riduzione del personale ci sarà un ulteriore problema di ordine sociale. Il Governo nazionale e le istituzioni devono aiutare le aziende, non solo da un punto di vista economico ma strutturale, favorendo la limitazioni delle spese energetiche ed il fotovoltaico, specie in Sicilia, potrebbe essere una buona soluzione”