Si terrà a Castellammare del Golfo l’annuale appuntamento del settore balneare per gli operatori aderenti alla Confederazione Nazionale dell’Artigianato e delle piccole e medie imprese siciliana. Quest’anno si tratta di un momento particolarmente sentito per la recente pronuncia del Consiglio di Stato che ha, di fatto, disconosciuto l’estensione della durata delle concessioni balneari per gli stabilimenti italiani stabilendo un orizzonte temporale strettissimo per la continuità aziendale di migliaia di imprese nel territorio nazionale.

La situazione siciliana

In Sicilia le concessioni demaniali sono oltre 3mila, e più di un terzo sono riferibili a stabilimenti balneari. Poi ci sono pontili, esercizi sportivi, esercizi commerciali, imprese turistiche e altro ancora. Un asset economico enorme rispetto al quale si impone una riflessione attenta e rigorosa, un dibattito che deve tenere conto di tutti gli interessi in campo partendo dalle peculiarità del territorio, dalle scelte messe in campo proprio in Sicilia e soprattutto dal lavoro di decine di migliaia di persone.

Chi si confronterà

Sarà questo, dunque, il tema principale dell’appuntamento di giovedì 25 novembre, a Castellammare del Golfo presso l’Hotel Al Madarig. Presenzieranno all’assemblea i vertici regionali di categoria e del settore, e i rappresentanti territoriali trapanesi, Cristiano Tomei e Sabina Cardinali, rispettivamente coordinatore e presidente nazionale di Cna Balneari. È prevista la partecipazione dell’assessore regionale al Territorio Ambiente, Toto Cordaro, e quella di altri esponenti politici che stanno dando la loro adesione in queste ore.

Ecco quel che è stato stabilito

Proroga delle concessioni balneari solo fino al dicembre 2023 “al fine di evitare il significativo impatto socio-economico che deriverebbe da una decadenza immediata e generalizzata di tutte le concessioni in essere”. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato. La decisione presa dall’adunanza plenaria fa seguito alle udienze del 20 ottobre scorso. Ma attenzione perché oltre questa data non ci sarà più alcuna altra proroga e dunque ci sarà l’apertura totale del mercato concorrenziale. “Dal giorno successivo, tuttavia, non ci sarà alcuna possibilità di proroga ulteriore, neanche per via legislativa, e il settore sarà comunque aperto alle regole della concorrenza”, ha precisato il Consiglio di Stato. L’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato, rimarcando “l’eccezionale capacità attrattiva del patrimonio costiero nazionale”, ha affermato che la perdurante assenza (nonostante i ripetuti annunci di un intervento legislativo di riforma, mai però attuato) di un’organica disciplina nazionale delle concessioni demaniali marittime genera una situazione di grave contrarietà con le regole a tutela della concorrenza imposte dal diritto dell’Unione Europea, perché consente proroghe automatiche e generalizzate delle attuali concessioni (l’ultima, peraltro, della durata abnorme, sino al 31 dicembre 2033), così impedendo a chiunque voglia entrare nel settore di farlo.

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