Beni per un valore pari a 1 milione e 200 mila euro sono stati sequestrati dai Carabinieri del Ros e del Comando Provinciale di Trapani all’imprenditore Michele Giacalone, arrestato nel maggio scorso nell’ambito dell’indagine Visir con l’accusa di associazione mafiosa ed estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Il provvedimento, che è stato richiesto dalla Procura Distrettuale di Palermo, si basa sulle indagini dei carabinieri riguardanti il mandamento mafioso di Mazara del Vallo e sulla sua articolazione territoriale rappresentata dalla “famiglia” di Marsala, capeggiata da Vito Vincenzo Rallo sotto le direttive del boss latitante Matteo Messina Denaro.

Michele Giacalone, che era già stato sottoposto a fermo nel 2007 con l’accusa di essere uno dei favoreggiatori della latitanza del boss Antonino Rallo, sarebbe stato il referente imprenditoriale della famiglia, mettendo a disposizione del clan Rallo gli immobili della sua società per alcuni summit di mafia e contribuendo al sostentamento degli affiliati. Giacalone, inoltre, avrebbe assunto il ruolo di responsabile della raccolta dei profitti derivanti da estorsioni ai danni di altri imprenditori del settore edile.