L’ex parlamentare regionale Paolo Ruggirello, in carcere dal 5 marzo 2019, positivo al Coronavirus. Lo ha riferito la figlia Monica dopo aver ricevuto la notizia da parte dei carabinieri di Trapani. L’ex politico era detenuto nella casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta ed è stato trasferito all’ospedale Cotugno di Napoli. “I nostri dubbi e le nostre preoccupazioni, purtroppo, non erano infondati – dice la figlia dell’ex parlamentare -, quella di mio padre non era una semplice influenza stagionale”.

Ruggirello è stato arrestato un anno fa nell’ambito dell’operazione antimafia Scrigno, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo ed eseguita dai carabinieri di Trapani. Da diversi giorni l’ex deputato dell’Assemblea regionale siciliana accusava sintomi influenzali e tosse, Nei giorni scorsi è stato sottoposto a tampone e ieri è arrivato il risultato. I legali di Ruggirello, che è stato rinviato a giudizio per associazione mafiosa, avevano presentato una richiesta di scarcerazione che pero’ è stata respinta.

Dopo la notizia del contagio, sei sezioni del reparto ‘Nilo’ della struttura carceraria di Santa Maria Capua Vetere sono state per ore, nella notte, nelle mani di almeno 150 detenuti.  I carcerati si sono impossessati delle chiavi e si sono barricati nei corridoi e negli antri dei reparti rendendo difficoltoso l’accesso agli agenti della polizia penitenziaria. “Il clima, nelle ultime settimane – ha dichiarato Aldo Di Giacomo all’Italpress -, è diventato molto pesante soprattutto nelle carceri del sud. Temo che nei prossimi giorni si possano verificare proteste anche nelle altre carceri, in particolare in Campania e Sicilia, ma anche nel Veneto ci sono sentori”.

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