La Procura di Marsala ha notificato un avviso di conclusione delle indagini, atto che solitamente precede la richiesta di rinvio a giudizio, all’ex pm di Marsala Maria Angioni, che indagò sulla scomparsa della piccola Denise Pipitone, la bambina sparita l’1 settembre del 2004 a Mazara del Vallo. Angioni, ora giudice del lavoro a Sassari, è accusata di false dichiarazioni a pubblico ministero.

Le dichiarazioni ai media a distanza di anni

L’ex pm, protagonista di continue e sorprendenti dichiarazioni ai media, è stata sentita dalla Procura di Marsala a sommarie informazioni, quindi. come testimone, dopo aver rilevato tentativi di depistaggio dell’inchiesta condotta 17 anni fa sulla scomparsa della bambina, connivenze di forze dell’ordine con i rapitori e falle gravissime negli accertamenti svolti. Convocata dalla Procura ha confermato le accuse lanciate in tv.

Cosa ha spinto ad indagare sull’ex Pm

Per i magistrati che hanno riaperto il caso della piccola Denise, sparita l’1 settembre del 2004 a Mazara del Vallo, i presunti tentativi di depistaggio, le connivenze e le falle nell’indagine sulla scomparsa della bambina non hanno trovato alcun riscontro.

Quindi, l’ex Pm, oggi giudice del lavoro a Sassari, è stato iscritto nel registro degli indagati. L’ex sostituto procuratore aveva, infatti, confermato ai magistrati di Marsala le accuse lanciate in diverse trasmissioni televisive. Accuse che nemmeno nell’interrogatorio di oggi come indagata l’ex pm ha negato.

Dichiarazioni non riscontrate

Ma le circostanze riferite dall’ex pm, su cui i colleghi marsalesi hanno per settimane indagato, non hanno trovato alcun riscontro. Da qui la incriminazione per false dichiarazioni a pubblico ministero a cui è seguita una nuova convocazione in Procura, stavolta, in veste di indagata. Nel corso dell’interrogatorio seguito all’avviso di garanzia Angioni ha ribadito quanto affermato. Alla stampa, infine, l’ex pm ha rivelato di aver fatto un esposto al Csm contro i colleghi di Marsala.

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