Un poliziotto in servizio all’interno del carcere Giuseppe Barraco di Favignana (TP) è stato ferito da un detenuto e il sindacato Uilpa Polizia Penitenziaria lancia l’allarme sulla situazione in cui versa la casa circondariale dell’isola.
L’episodio è avvenuto ieri sera nel corso delle abituali perquisizioni effettuate nelle celle. Alla contestazione della presenza di oggetti non autorizzati – tra cui un numero maggiore di lamette da barba rispetto al consentito – il detenuto, di origine straniera e che deve scontare una condanna fino al 2027 – si è scagliato contro il poliziotto colpendolo con un pugno al volto. Prontamente immobilizzato dagli altri agenti, è stato condotto in isolamento.
Si ripresenta così la difficile situazione del carcere trapanese. Per vigilare su 106 detenuti presenti a Favignana, di cui 70 per ordine e sicurezza con residui di pena altissimi, sarebbero presenti in totale 45 poliziotti, a cui bisogna detrarre le 10 unità addette ai servizi sussidiari la sicurezza, ulteriori 18 unità per licenze, riposi, malattie, permessi, rimanendo appena 17 poliziotti sulle 24 ore che dividendoli per 4 turni significa che nei turni serali e notturni appena un paio di colleghi controllano e vigilano sui pericolosissimi criminali richiusi.
“Il carcere di Favignana – afferma il segretario Uilpa Gioacchino Veneziano – è una polveriera, poiché la decisione scellerata di non prevedere l’aumento dell’organico di Polizia Penitenziaria fortemente voluto dalla Uilpa Polizia penitenziaria previsto a Palermo dal passato Provveditore si è polverizzata a Roma, forse perché qualcuno ha preferito privilegiare le grandi strutture carcerarie e ancora una volta registriamo attacchi fisici verso la Polizia Penitenziaria da parte di gente che si è macchiata di reati, aggravato da fatto che lo stesso detenuto che ha posto in essere questa vile azione non è nuovo a questi comportamenti che a quanto dato sapere non ha mai avuto la giusta punizione che merita”.
Veneziano, in seguito all’aggressione, ha chiesto alla direzione carceraria di attivarsi per richiedere l’applicazione dell’articolo 14 bis della legge 354 del 1974 che prevede il regime di sorveglianza particolare per un periodo non superiore a sei mesi, prorogabile anche più volte in misura non superiore ogni volta a tre mesi, i condannati, gli internati e gli imputati che con i loro comportamenti compromettono la sicurezza ovvero turbano l’ordine negli istituti. A breve la Uilpa Polizia Penitenziaria farà una visita alla struttura per verificare le inefficienza sia organiche che strutturali.
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