Il gip di Trapani, Caterina Brignone, ha disposto la revoca del sequestro della struttura in corso di realizzazione sull’isola di Levanzo e destinata a divenire un “solarium elioterapico” a disposizione di una struttura alberghiera.

E’ stata dunque disposta la rimozione dei sigilli apposti giorni addietro dalla Capitaneria di Porto di Trapani. Il Gip ha accolto l’opposizione proposta dall’avvocato Salvatore Longo, difensore nominato dalla ditta, l’impresa Macetra di Trapani.

Il provvedimento

Il provvedimento del Gip dà atto dell’assenza di irregolarità sia nella fase di richiesta sia nella fase di rilascio della concessione demaniale. E accerta che i lavori di realizzazione del “solarium elioterapico” non presentano alcuna anomalia. “La decisione del Gip – afferma l’avvocato Salvatore Longo – sgombera il campo dal travisamento dei fatti che in questi giorni è emerso dalla cronaca giornalistica e dai social. E’ stato smentito ciò che in questi si è letto sui giornali e cioè che il fascicolo progettuale sarebbe stato incompleto o addirittura alcune sue parti sarebbero finite nascoste o celate in qualche modo”.

La posizione di Legambiente Sicilia

Legambiente Sicilia aveva chiesto di visionare tutta la documentazione relativa all’opera e valuterà eventuali iniziative conseguenti. L’intenzione è quella di andare fino in fondo, se è il caso anche di avviare delle azioni legali. Una presa di posizione che scaturisce dopo le immagini diffuse dai residenti della piccola isola del Trapanese e da alcuni turisti sui social. Immagini poi riprese dalla stampa, relative alla struttura metallica posizionata sulla scogliera.

Reazioni sbalordite e di rabbia

Vicenda che aveva suscitato moltissime reazioni sbalordite e piene di rabbia, ed evidenziano una situazione che ad una prima valutazione appare surreale. Alcune delle immagini pubblicate riprendono un cartello segnaletico di cantiere. Facendo riferimento al cartello sembrerebbe che questa struttura interamente metallica dovrebbe ospitare un solarium e stabilimento balneare. Parliamo di un ingombro ancorato agli scogli con grossi tasselli e dalla superficie di circa 800 metri quadrati. Parrebbe inoltre che ci sarebbero, tra il 2019 e il 2020, alcune autorizzazioni da parte degli enti preposti al rilascio

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