La Sicilia brucia, e nonostante gli sforzi per arginare i danni delle fiamme, ogni anno, puntualmente, assistiamo alla distruzione del nostro patrimonio boschivo e paesaggistico.
Sulla questione interviene il mondo politico.
“L’emergenza incendi ha assunto nelle ultime settimane cifre record, a fronte di una evidente disorganizzazione delle azioni di contrasto, soprattutto per responsabilità del governo regionale siciliano e di una mancata sinergia tra gli organismi chiamati a difesa del territorio. Il Capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, nel corso del suo intervento in Commissione Ambiente del Senato, sui recenti incendi che hanno interessato il territorio nazionale, con particolare riferimento alla Sicilia, ha evidenziato come la medesima regione, risulti maggiormente esposta ad un rischio di incendi boschivi, essendo fra l’altro, priva della flotta antincendio regionale”.
Lo dice Saverio Romano, capogruppo di Scelta Civica-Ala alla Camera dei Deputati che prosegue: “Lo Stesso Curcio ha altresì sostenuto come gli incendi sviluppati diffusamente su tutto il centro-sud del Paese, inclusa la Sicilia, siano causati principalmente dall’aumento del deficit delle risorse idriche dovuto alla scarsità delle precipitazioni atmosferiche, che da settembre 2016 ha interessato la quasi totalità territorio, aggiungendo inoltre, che le risorse finanziarie previste e disciplinate dalla legge – quadro 353 del 2000, in materia di incendi boschivi, nel corso degli anni si sono azzerate. Nel frattempo la situazione degli incendi non accenna a scemare, soprattutto in Sicilia, con l’ultimo caso della Riserva dello Zingaro, distrutta dalle fiamme: (delle 325 richieste di intervento che ci sono state nella settimana 10-17 luglio, addirittura 72 hanno interessato l’Isola pari al 22% complessivo)”.
“Con la mia interrogazione – conclude Romano – chiedo al governo di varare misure urgenti e indifferibili, finalizzate a rivedere le attuali strategie di programmazione per fronteggiare il fenomeno degli incendi boschivi, di introdurre misure normative ad hoc volte a potenziare il sistema organizzativo e d’interventi per il soccorso antincendio e di prevedere nella prossima legge di bilancio per il 2018, interventi volti al rifinanziamento della legge – quadro 21 novembre 2000, n.353 per le attività di previsione, prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi”.
“Un terzo della riserva naturale dello Zingaro è andata persa e il governo regionale non ha fatto nulla per evitarlo nonostante sia un obiettivo ciclico di chi appicca le fiamme con l’intenzione di provocare gli incendi”. Così Franco Busalacchi, candidato alla presidenza della Regione siciliana, individua le responsabilità politiche dell’emergenza incendi che sta colpendo la Sicilia nelle ultime settimane.
Per il candidato alla presidenza della Regione sostenuto dai movimenti sicilianisti e sovranisti “dietro questi incendi, in molti casi, ci sono interessi criminali. Il fatto che allo Zingaro non si possa costruire perché è riserva naturale va contro a interessi che potrebbero essere legati, oltre che alla mafia, anche a sistemi economici di potere provenienti dall’estero”.
Secondo Busalacchi “è incredibile che dopo tutto quello che è successo nelle ultime settimane non ci sia stato un presidio h24 dello Zingaro. Ed è altrettanto grave che non siano stai avviati al lavoro gli operai forestali in tempo utile per effettuare le opere di prevenzione antincendio nell’Isola. Adesso la Sicilia, a causa dell’incapacità dell’esecutivo , è costretta a sborsare almeno il doppio delle risorse per sostenere i costi del lavoro dei canadair, impegnati da settimane senza sosta nelle operazioni di spegnimento dei roghi”.
“Vorremmo inoltre sapere dal governatore Crocetta e agli assessori all’Agricoltura Cracolici e al Territorio e Ambiente Croce – aggiunge Busalacchi – cosa stanno facendo per evitare che gli incendi siano appiccati nelle altre zone boschive dell’Isola come le riserve naturali di Vendicari e dell’Alcantara ma anche la Sughereta Niscemi, il parco dell’Oreto e il bosco di Ficuzza, solo per fare alcuni esempi”.
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