Ventiquattro persone accusate di fare parte di una organizzazione dedita ai furti di cavi di rame, con basi operative a Castelvetrano e a Mazara, sono state rinviate a giudizio dal gup di Marsala Francesco Parrinello, che ha fissato la prima udienza del processo, in Tribunale, per il 16 ottobre prossimo.
Imputati sono i romeni Marian Pirvan, di 34 anni, ritenuto il “capo” della banda, Dumitru Baziliuc, di 29, suo “braccio destro”, George Sorin Cercel, di 33, Costel Gheorghe, di 35, tutti residenti a Castelvetrano, come pure Michele Coppola, di 41 anni, i mazaresi Gianluca Lanza, di 36, Pietro Ammelato, di 53, Domenico Caronia, di 52, Francesco Farina, di 59, Alessandro Figgini, di 37, Carlo Finazzo, di 43, Nicola Gennaro, di 40, Damiano Guccione, di 31, Gianfranco Ingoglia, di 32, Agostino Montalto, di 28, Aldo Nicolosi, di 41, Mohamed Othomane, di 32, Samuele Salvo, di 29, Antonello Sanfilippo, di 30, e Gaetano Sossio, di 36, nonché i palermitani Pietro, Cristian e Salvatore Randazzo, rispettivamente di 35, 29 e 30 anni, e Giuseppe Bobbone, di 47.
I palermitani sono accusati di ricettazione. Avrebbero comprato il rame razziato, tra il 2007 e il 2008, dall’organizzazione in diversi centri della provincia di Trapani (Mazara, Castelvetrano, Marsala, Salaparuta) e anche nella zona di Sciacca.
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