E’ rimasta nel tratto di mare antistante il porto di Trapani nave Diciotti della Guardia costiera con a bordo 67 migranti soccorsi 4 giorni fa dal cargo Vos Thalassa. Dopo essersi avvicinata ai muraglioni frangiflutti è rimasta in rada, non entrando nel porto. Il rinvio dell’ approdo potrebbe essere legato alle indagini in corso su presunti scafisti del natante sul quale si trovavano i migranti e sui presunti aggressori dell’equipaggio della Vos Thalassa, il mercantile che ha soccorso i 67 la sera del 9 luglio al largo della Libia.

Personale della squadra mobile della Questura e del Servizio centrale operativo (Sco) della polizia di Roma presenterà un rapporto alla Procura di Trapani, diretta da Alfredo Morvillo, sulle indagini eseguite per accertare quanto sia accaduto sul mercantile Vos Thalassa.

Determinanti saranno le testimonianze del comandante e dell’equipaggio per stabilire l’entità delle minacce e l’eventuale aggressione messa in atto da alcuni dei 67 migranti soccorsi dal mercantile dopo che si erano accorti che stavano per dirigersi verso la Libia.

La polizia ha anche acquisito mail e testi di messaggi che si sono scambiati in quei frangenti la Vos Thalassa e la società che la gestisce e le successive informazioni fornite al comando generale della Capitaneria di porto italiana che ha disposto l’intervento della nave Diciotti e il trasbordo dei migranti sulla nave della guardia costiera.

Tutto questo sarebbe alla base del ritardo nello sbarco. La Diciotti era attesa infatti all’alba a Trapani. Sul molo anche il neo sindaco di trapani Giuseppe Tranchida. “La storia di questa città, di questa terra e dell’Italia, siamo figli di esodi. Con tutto il rispetto non la butto in politica né in caciara o polemica, con tutto rispetto alle idee del ministro Salvini. Chi sbaglia paga, vale per me, per te, per i nostri ospiti che accogliamo. A volte bisogna fare scelte difficili, e credo che un uomo della caratura politica di Salvini debba prendersela con quelli più grossi di lui – ha detto il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida inm attesa al molo Ronciglio – C’è un problema che riguarda l’Europa con Paesi che sono soci solo per gli euro e non per altro, quindi solidarietà col governo se se la prende coi più forti e non coi più deboli, al netto di chi sbaglia paga”.

Nonostante le polemiche e le indagini l’accoglienza non verrà meno per i 67 migranti nel trapanese al netto dei probabili arresti che scatteranno nelle prossime ore. La procura di Trapani, infatti deciderà solo dopo aver ricevuto l’informativa dello Sco a prescindere dall’attracco nel porto di Trapani della Diciotti.

AGGIORNAMENTO DELLE 13.43: “La nave Diciotti sta attraccando a Trapani. Nel frattempo proseguono gli accertamenti giudiziari volti a verificare le responsabilità penali dei presunti facinorosi che hanno messo a repentaglio la vita dell’equipaggio del Vos Thalassa”. E’ quanto si apprende da fonti Mit.

“Io non voglio farmi prendere in giro. Finché non c’è chiarezza su quanto accaduto io non autorizzo nessuno a scendere dalla Diciotti: se qualcuno lo fa al mio posto se ne assumerà la responsabilità”. Lo ha detto il ministro Matteo Salvini: “o hanno mentito gli armatori denunciando aggressioni che non ci sono state e allora devono pagare o l’aggressione c’è stata e allora i responsabili devono andare in galera”.

 

AGGIORNAMENTO DELLE 15.42

Sulla Diciotti “in procura c’è un dibattito, io non ho nessuna fretta di farli sbarcare”. Lo ha detto il ministro Matteo Salvini, che non ha dato indicazioni su quanto tempo i migranti rimarranno a bordo. “Servirà tutto il tempo necessario – ha sottolineato – chi deve decidere ha il tempo per decidere, ha tutti gli elementi per farlo. In procura stanno lavorando, attendiamo gli esiti, io non faccio il giudice o il poliziotto, non ho interrogato nessuno, faccio il ministro e cerco di far rispettare l’ordine pubblico. Se ci sono violenti vanno in galera e non in albergo se non ci sono violenti perchè qualcuno ha mentito questo qualcuno ne pagherà le conseguenze”.

AGGIORNAMENTO DELLE 19.22

Le organizzazioni umanitarie presenti al molo di Trapani (Intersos, Medici Senza Frontiere, Oim, Save the Children, Unicef e Unhcr) esprimono “profonda preoccupazione per il ritardo protratto nello sbarco di 67 persone presenti sulla Nave della Guardia Costiera Diciotti” e chiedono di “agevolare urgentemente le operazioni di sbarco”.

“I rifugiati e migranti, fra i quali donne, bambini e adolescenti, sono in mare da almeno quattro giorni, essendo state soccorse dal rimorchiatore Vos Thalassa il 8 luglio scorso, trasferite sulla nave Diciotti il giorno successivo e fatte arrivare a Trapani solo alle 15 di oggi. Nonostante ciò non è stato ancora autorizzato lo sbarco”, è detto nell’appello.

Le Ong e agenzie delle Nazioni Unite chiedono alle “autorità l’attivazione urgente di una primissima assistenza sociosanitaria, l’autorizzazione allo sbarco per tutte persone a bordo, a partire dai minori e persone vulnerabili, e l’erogazione per tutte le persone a bordo di generi di prima necessità”.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella segue con attenzione la vicenda della nave della
capitaneria di porto bloccata al porto di Trapani. E’ quanto si apprende da fonti del governo.
Il Capo dello stato ha avuto anche contatti con il premier Giuseppe Conte.

La Procura della Repubblica di Trapani ha ricevuto due informative della Squadra Mobile di
Trapani e del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato sui fatti accaduti a bordo del rimorchiatore Vos Thalassa l’8 luglio e ha proceduto all’iscrizione di un procedimento penale a carico di Ibrahim Bushara, sudanese, e di Hamid Ibrahim, ganese. Ai due è contestato il reato di concorso in violenza privata continuata ed aggravata in danno del comandante e dell’equipaggio del rimorchiatore.