Lavoro nero e reddito di cittadinanza, blitz nel trapanese, uno su cinque irregolare

Lavoratori in nero, alcuni anche col reddito di cittadinanza ed in un caso persino uno in pensione. Ben uno su cinque tra gli impiegati controllati è risultato irregolare. E’ il bilancio di un’attività realizzata dai finanzieri del comando provinciale di Trapani che hanno messo in campo un articolato dispositivo mirato a tutelare l’economia legale e contrastare i fenomeni di sommerso da lavoro. I controlli si sono concentrati maggiormente nel settore edile, quest’ultimo in netta ripresa grazie soprattutto alle agevolazioni concesse dallo Stato relative al “superbonus 110%”, “bonus facciate”, “ecobonus”, “bonus verde” e altri misure ancora.

I blitz

Al termine di una mirata attività investigativa, le fiamme gialle trapanesi hanno eseguito accessi in 23 cantieri edili dislocati su tutto il territorio della provincia, isole comprese, procedendo al controllo delle autorizzazioni, della regolarità delle posizioni lavorative del personale impiegato, nonché della normativa in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Nel corso di questi interventi, sono state sottoposte complessivamente a controllo 28 imprese, di cui 24 del settore edile e altre 4 in diversi altri settori economici, nonché il relativo personale impegnato in attività lavorativa, in tutto 83 impiegati.

Le violazioni

Ad essere stata riscontrata la presenza di 21 lavoratori totalmente “in nero”, quindi oltre il 20%. Gli accertamenti consequenziali hanno permesso di rilevare che 6 lavoratori, 4 a Marsala, uno a Mazara del Vallo e uno a Favignana, oltre a prestare la propria attività lavorativa “in nero”, percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza mentre un altro percepiva redditi di pensione. Per i percettori del sussidio è scattata la denuncia alla locale Procura della Repubblica, oltre alla segnalazione all’Inps che ha riguardato anche il pensionato.

I provvedimenti sulle imprese

Inoltre, nei confronti delle imprese coinvolte i finanzieri hanno elevato le previste sanzioni amministrative, oltre al recupero della contribuzione previdenziale ed assicurativa evasa, con relativa regolarizzazione e ricostruzione del rapporto di lavoro a favore dei dipendenti.