Il detenuto che è riuscito a fuggire eludendo la sorveglianza della polizia penitenziaria si chiama Francesco Adragna, 37 anni, originario di Erice, con precedenti per rapina, furto ed evasione dagli arresti domiciliari. Questa mattina era stato tradotto dal carcere di Agrigento al Palazzo di Giustizia di Trapani per presenziare all’udienza di un processo in cui è imputato.

Oltre agli agenti della polizia penitenziaria sono impeganti nelle ricerche la polizia di Stato e i carabinieri. Le forze
dell’ordine hanno istituito posti di blocco e hanno circondato il Palazzo di Giustizia

Le ricerche

L’area circostante è stata letteralmente blindata dalla presenza di forze dell’ordine. Numerose le pattuglie che in coordinamento tra loro stanno setacciando il territorio e soprattutto presidiando tutte le uscite stradali della città Trapanese.

I sindacati: “Subito un decreto carcere”

“Un detenuto associato alla Casa Circondariale di Agrigento è evaso stamani durante un trasferimento presso il tribunale di Trapani per un’udienza. Non conosciamo ancora con esattezza la dinamica dell’evento, ma non può essere quest’ultima a cambiare l’evidenza connotata da una gestione penitenziaria in perenne emergenza, fatta di abissali vuoti organici, mancanza e inadeguatezza degli equipaggiamenti, impossibilità di formazione e aggiornamento professionale”. Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.

Riconosciamo l’attenzione e l’impegno del Sottosegretario delegato Andrea Delmastro delle Vedove, ma notiamo ancora due grandi assenti, il capo di via Arenula, il Ministro Carlo Nordio, e quello di Largo Luigi Daga, il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Giovanni Russo. Al Ministro chiediamo di farsi promotore di un decreto carceri che, con procedure d’urgenza e riconoscendo l’emergenza carceraria in atto, renda possibili immediate assunzioni straordinarie per colmare il deficit di 18mila unità negli organici della Polizia penitenziaria e fornisca adeguati equipaggiamenti, a partire dalle uniformi, ma anche il taser nei servizi espletati dalla Polizia penitenziaria e assimilabili a quelli delle forze di polizia a competenza generale, quale appunto il trasferimento di detenuti presso le aule di giustizia. Al Capo del DAP ricordiamo intanto che l’interlocuzione con le Organizzazioni Sindacali rappresentative del personale non può esaurirsi nel saluto d’insediamento, ma che ciononostante siamo in attesa che dia seguito ai propositi espressi durante quel saluto. A cominciare dall’emanazione dei protocolli d’intervento operativo, evidenziando anche che l’operatività poco si concilia con l’utilizzo dell’uniforme ordinaria che ha imposto anche nei servizi presso i tribunali e che è l’unico suo atto che gli agenti hanno sinora notato”, spiega il Segretario della UILPA Polizia penitenziaria.

L’evaso, italiano, è allo stato ricercato dalle donne e dagli uomini della Polizia penitenziaria e delle altre forze dell’ordine e confidiamo che anche grazie all’instancabile e competente impegno del Nucleo Investigativo Centrale e delle sue articolazioni territoriali del Corpo di polizia penitenziaria possa essere presto restituito alla giustizia, ma ciò non cambierà il senso della disfatta di un sistema carcerario ormai al collasso e che rischia di sfuggire completamente di mano”, conclude De Fazio”.

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