Il motopesca “Ghibli Primo” fermato due giorni fa dai miliziani libici “può tornare in mare” ed “i membri dell’equipaggio dalle loro famiglie. Liberi”.
Lo annuncia in un tweet il ministro degli esteri Angelino Alfano aggiungendo: “ancora un ottimo risultato”.
Due giorni fa, intorno alle 9,30 del mattino, il moto pesca “Ghibli Primo”, iscritto al compartimento marittimo di Mazara del Vallo, era stato fermato da miliziani libici a circa 25 miglia nord nord-est dalla zona di Bomba, nell’area di Tobruk. Gli armatori Domenico Asaro e Luciano Giacalone, hanno da subito sostenuto che il loro mezzo stesse navigando in acque internazionali antistanti la Libia.
A bordo dell’imbarcazione, di proprietà della società mazarese “Lumifa, si trovavano il comandante Faro Licavoli e altri sei membri dell’equipaggio (tre italiani e tre tunisini).
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