- Pescatori mazaresi in guerra per poter lavorare
- Agripesca scrive all’Europa, al ministero della Pesca e all’Assessore regionale
- L’altissima pericolosità che si vive nello Stretto di Sicilia
Battute di pesca che rischiano di diventare tragedia. Sono stati i pescatori delle marinerie siciliane, e in i particolare quelle dei Mazara del Vallo (TP) dopo l’ennesimo grave caso che ha visto il ferimento di Giuseppe Giacalone, comandante del peschereccio ‘Aliseo’ in seguito a colpi di arma da fuoco.
L’appello alle istituzioni europee, nazionali e regionali
Si moltiplicano gli appelli all’Unione europea affinché si tutelino i pescatori che quotidianamente rischiano la vita per lavorare. È Agripesca che scrive al Commissario europeo per la pesca Virginijus Sinkevičius, al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e all’Assessorato Regionale dell’agricoltura segnalando l’intollerabile comportamento delle autorità libiche.
Un episodio drammatico
“Il gravissimo attacco al peschereccio “Aliseo” avvenuto pochi giorni fa a nord della costa di Tripoli, in acque internazionali, anche se all’interno della Zona di protezione pesca libica è l’ennesimo, drammatico episodio che colpisce la nostra marineria di Mazara del Vallo”, si legge tra le righe della missiva di Agripesca. Secondo l’associazione di categoria, quello avvenuto nei giorni scorsi, sarebbe un episodio che conferma e rafforza l’altissima pericolosità che si vive nello Stretto di Sicilia. I colpi sparati da una motovedetta militare libica hanno ferito il Comandante Giuseppe Giacalone. Un fatto che pone il focus sulla impossibilità di una stasi che non si sa quali conseguenze drammatiche può ancora generare.
Un mare che è un campo di battaglia
“L’AgriPesca Sicilia – dice ancora il presidente di Agripesca Sicilia, Domenico Leone – chiede alla Comunità Europea con forza una maggiore chiarezza, presenza e decisione, su uno specchio d’acqua ormai più simile a un campo di battaglia. L’UE deve garantire il lavoro dei nostri pescatori, i quali possano tornare in mare consapevoli e certi di un presente ed un futuro privo d’insidie di tale portata”.
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