All’Asp di Trapani manca un infermiere sui tre in pianta organica. Tra gli infermieri pediatrici addirittura su 54 previsti solo 12 sono assunti a tempo indeterminato. Eppure il ritorno degli infermieri nella loro provincia sembra una chimera: l’avviso di mobilità che mette in palio 43 posti, pubblicato a novembre e in scadenza a giorni, prevede che una commissione avrà a disposizione 40 punti da assegnare a ciascun partecipante, di cui solo 10 punti per i titoli e 30 per il colloquio. “Se il colloquio – spiega Il sindacato Nursind guidato a Trapani da Salvatore Calamia – mira a verificare il possesso di esperienze e competenze, appare eccessivo che esso rappresenti il 75 del punteggio utile per l’accesso alla graduatoria poiché altrimenti rappresenterebbe un esame e valuterebbe le conoscenze teorico-pratiche di base tipiche dei neo laureati”.

Il caso è sollevato dal Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche guidato in Sicilia da Francesco Frittitta, che chiede di “invertire il rapporto tra titoli e colloquio a favore dei primi oppure procedere ad una valutazione dei candidati solo per titoli, che renderebbe più veloce il procedimento, come fece l’allora assessore Russo nel 2011. Altrimenti valuteremo anche un possibile ricorso”.

Il Nursind spiega che “fra coloro che parteciperanno alla selezione tutti hanno maturato decenni di esperienza lavorando presso unità operative dei grandi ospedali metropolitani, soprattutto di Palermo, e si tratta di professionisti che hanno già affrontato una procedura concorsuale per accedere all’impiego presso la pubblica amministrazione. Il tutto certificato e attestato dalla presenza di “titoli” che in quanto tali sono incontestabili… Purtroppo così non sarà perché ai titoli è riservata solo una minima parte del punteggio globale”.

Il Nursind ricorda che dei 1.635 posti previsti ne risultavano vacanti in pianta organica 575 mentre dei 54 infermieri pediatrici ne mancavano 42. Da troppi anni aspettano con ansia di poter lavorare nel proprio territorio ma le tanto agognate mobilità, stabilizzazioni e assunzioni potrebbero diventare poco più di un miraggio a discapito degli infermieri stessi e dell’assistenza sanitaria a favore dei 436 mila trapanesi”.

Il Nursind quindi si dichiara “contrario a questo modus operandi ritenendo che sia opportuno dare il giusto peso alle esperienze lavorative maturate e alle competenze professionali acquisite e certificate. Gli infermieri trapanesi dopo anni di pendolarismo aspettano di poter rientrare nella loro provincia per dare agli assistiti il frutto di tanti sacrifici in termine di assistenza, esperienza e competenze acquisite”.