In tanti ieri sera hanno preso parte alla marcia a Salemi, nel Trapanese, per dire “no” ai femminicidi dopo l’ultima tragedia toccata alla concittadina, Marisa Leo. In testa al corteo il sindaco, Domenico Venuti, la chiesa, il mondo delle associazioni, le scuole e semplici cittadini. Tutti uniti contro la violenza, un coro con fiaccole in mano che ha attraversato il paese. La partenza da piazza Padre Pio è cominciata alle 19 con l’obiettivo di mantenere alta l’attenzione su un fenomeno odioso e da sconfiggere a tutti i costi come il femminicidio.

“Una ragazza che amava la vita”

Il sindaco nel corso del suo intervento ha detto che la marcia di ieri sera ha avuto due obiettivi: “E’ prima di tutto un atto doveroso con il quale abbiamo voluto ricordare Marisa, una ragazza che amava la vita. Oggi qui ci sono le associazioni, c’è la scuola, c’è l’Amministrazione ma ci sono soprattutto le persone. Tanti amici di Marisa ma anche molte persone che non la conoscevano”. Parole pronunciate poco prima della partenza della marcia.

L’appello ad un cambiamento

Poi il primo cittadino si è lasciato andare ad un auspicio e un appello nello stesso tempo. “Il secondo motivo che ci ha spinto qui è l’assoluta e imprescindibile necessità che l’orrore accaduto sia un punto di partenza per un cambiamento culturale vero – ha aggiunto -. Il femminicidio di Marisa non deve diventare un fenomeno mediatico. Da Salemi dobbiamo fare partire una riflessione concreta che porti a insegnare il rispetto verso gli altri fin dalle scuole. C’è l’esigenza di educare all’amore. Dobbiamo tradurre in azioni concrete quello che questa dolorosa vicenda ci ha lasciato”.

Il lutto cittadino durante i funerali

Lo scorso 13 settembre ci furono i funerali a Salemi con la proclamazione del lutto cittadino. Segno di una tragedia che ha sconvolto un’intera comunità che ancora non si capacita della tragedia. La vittima, 39 anni, uccisa dall’ex compagno Angelo Reina a Marsala che poi si è suicidato. Saracinesche abbassate nelle attività commerciali, tante lacrime e commozione in una giornata profondamente triste.

I primi particolari dopo l’autopsia

Sono emerse intanto le prime evidenze dell’autopsia sul corpo della donna. A stroncare la vita della 39enne sarebbero state più di tre fucilate. E’ quello che ha potuto constatare il medico legale nell’esaminare il corpo. Ovviamente la relazione completa, con alcuni altri esami più approfonditi, sarà depositata entro 60 giorni. I colpi sarebbero stati sparati all’altezza del bacino e non hanno dato scampo alla vittima, morta sul colpo. Poi l’assassino, Angelo Reina, si è tolto la vita sparandosi alla testa.

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