Questa mattina è stata liberata nel mare di fronte all’isola di Marettimo, nel Trapanese, la tartaruga marina “Sulatru”, nome dialettale di un’erba locale delle isole Egadi. La testuggine fu soccorsa nel mese di giugno scorso dal personale del centro di recupero per tartarughe marine dell’area marina protetta delle isole Egadi.

Trovata lo scorso anno in difficoltà

L’esemplare di caretta caretta, di 5 anni d’età, lungo 37 centimetri per 5,85 chili di peso, al momento del ritrovamento, avvenuto sempre a Marettimo il 14 settembre dello scorso anno, si presentava disorientato ed in grave difficoltà, perché aveva una ferita sul carapace causata da urto con unità navale. Per questo fu subito soccorso e trasportato al centro di recupero di Favignana, dopo circa un anno di attenzioni e cure è riuscito a guarire, ritornando oggi nel suo habitat naturale. La tartaruga marina è stata trasportata dal porto di Favignana a quello di Marettimo a bordo della motovedetta Cp 770 della capitaneria di Trapani ed una volta sbarcata sull’isola è stata trasportata con l’ausilio dell’auto elettrica a disposizione dell’Ufficio marittimo dell’isola verso la spiaggia da dove è stata ricondotta in mare.

Tanti curiosi

L’evento ha attirato l’attenzione di numerosi bagnanti e turisti, ai quali sono stati distribuiti gadget “biodegradabili” (penne, astucci, matite “cart-sprout”), appositamente forniti dal comando generale del corpo, per diffondere nella pratica del servizio quotidiano i principi della mobilità sostenibile, la tutela generale dell’ambiente e del territorio e, nello specifico, dell’ambiente marino e costiero, che rientra tra le principali attribuzioni della guardia costiera. Ad essere stata impiegata l’autovettura totalmente elettrica, ad impatto ambientale zero, per il trasporto dell’esemplare di tartaruga marina e per lo svolgimento delle attività istituzionali. Cosa che contribuisce a diffondere ed elevare nella collettività una cultura ambientale attenta e consapevole.

Il protocollo nazionale

Questo evento a Marettimo è frutto della collaborazione tra la guardia costiera di Trapani e l’ente gestore dell’area marina protetta delle isole Egadi. Si tratta di un protocollo nazionale stipulato lo scorso anno tra il ministero della Transizione ecologica ed il corpo delle capitanerie di porto con l’obiettivo di incrementare la sostenibilità ambientale dei servizi di pattugliamento e il controllo in luoghi di particolare pregio ambientale, con un elevato grado di biodiversità e peculiarità dell’habitat e delle specie presenti, come le aree marine protette ed i parchi sommersi.

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