No ai parchi eolici offshore al largo delle isole Egadi. È la linea emersa in commissione Ambiente dell’Assemblea siciliana che stamani ha approvato all’unanimità una risoluzione che impegna il governo Musumeci a esprimere pareri contrari a qualsiasi tipo di autorizzazione richiesta per la realizzazione degli impianti.

I due progetti

A porre la questione era stato il deputato del Pd, Nello Dipasquale, a fianco dei sindaci nella battaglia contro due progetti. Il primo, della società Seas Med Srl, prevede la realizzazione di un parco offshore di tipo floating, composto da 25 turbine ciascuna della potenza di 10Mw per un totale di 250Mw; il secondo, della Renexia Spa, è un parco offshore di tipo galleggiante e delle relative opere di connessione alla rete di trasmissione nazionale (Rtn) della potenza di 2793 Mw, costituito da 190 aerogeneratori della potenza di 14,7 Mw.

La risoluzione

Nella risoluzione si sottolinea che “il Canale di Sicilia costituisce sito di rilevante interesse archeologico per la quantità e varietà di reperti sommersi, che già nella passata legislatura la Regione ha espresso netta contrarietà agli impianti eolici offshore al largo delle proprie coste, che molti sindaci della fascia costiera hanno già espresso preoccupazione sulle possibili ricadute negative della realizzazione di impianti a ovest delle isole Egadi sulla navigabilità , la marineria e l’ambiente e che parchi eolici di rilevanti dimensioni possono incidere negativamente sulla pescosità della zona su cui insistono e interferire con il traffico navale, con ricadute commerciali e occupazionali negative, nonché la conservazione di reperti archeologici dal valore inestimabile come quelli custoditi in quel tratto del Canale di Sicilia”.

Inoltre, la risoluzione evidenzia che “il sito in cui potrebbero sorgere i parchi eolici copre l’area del Banco Scherchi e del Banco Talbot, formazioni rocciose sottomarine che nel corso dei secoli hanno causato l’inabissamento di navi e custodiscono, tra le altre, le vestigia di imbarcazioni risalenti all’epoca degli scambi con l’antica Cartagine”.

Dipasquale, “Particolarmente contento”

Dice il deputato Nello Dipasquale: “Sono particolarmente contento perché la commissione ha preso in esame la vicenda. Avevo detto che l’area dove si vuole realizzare il mega-impianto non solo ha un interesse ambientale, turistico e per la marineria, ma anche storico e archeologico perché insiste su un cimitero sottomarino di barche romane”.

“In nome della produzione di energia la Sicilia ha sacrificato Milazzo, Priolo e Gela – aggiunge – Oggi ci chiedono un altro sacrificio per la decarbonizzazione. Ma perché non si può realizzare a Capri, alle Tremiti a Ventotene? La cosa più grave è che davanti a uno scempio del genere non ho sentito il presidente della Regione assumere una posizione forte, capisco che è impegnato nella ricandidatura, ma è assurdo”.

Valentina Palmeri dei Verdi – Europa Verde,

Spero che la netta presa di posizione delle commissioni e dei deputati dell’Ars per un progetto che qualcuno vorrebbe approvare” a scatola chiusa” convinca il Governo regionale ad avere un ruolo non passivo sulla vicenda del parco eolico al largo delle Egadi.

Non posso che confermare il mio convinto sostegno allo sviluppo delle energie rinnovabili, ma anche il mio più fermo no a progetti privi di adeguati pareri e valutazioni sul loro impatto ambientale, economico e paesaggistico.”

Lo ha dichiarato Valentina Palmeri dei Verdi – Europa Verde, che oggi ha votato la risoluzione congiunta della V e III commissione dell’Assemblea Regionale che ha invitato il Governo Musumeci ad assumere una posizione formale contraria al piano da 2,8 GW proposto per i mari del trapanese.

Renexia, “Progetto eolico Egadi rispetta requisiti”

Dall’azienda Renexia fanno sapere che la risoluzione approvata dalla commissione Ambiente dell’Assemblea siciliana contraria alla realizzazione di parchi eolici offshore alle Egadi è stata votata sulla base del progetto preliminare dell’impianto Med Wind “ormai superato”. Nei giorni scorsi l’azienda ha inviato ai parlamentari delle commissioni Ambiente e Attività produttive dell’Ars la documentazione sul progetto, presentato al Mite, aggiornato e ha chiesto di potere essere sentita in audizione.

In particolare, l’azienda sottolinea che “nel tratto di mare individuato per la realizzazione del parco Med Wind, i ricercatori non hanno individuato alcun sito di interesse storico e archeologico” e “questo dato è stato certificato dall’Istituto Anton Dorhn, che ha messo a disposizione della competente soprintendenza tutta la documentazione raccolta”.

Inoltre, “circa l’80% dell’area studiata dai ricercatori dell’Anton Dohrn è risultata idonea ad accogliere le turbine galleggianti”. “Le ampie aree di fondale sono caratterizzate da serio deterioramento e prive di significative forme di vita”, dunque “nessun impatto negativo sull’ecosistema” mentre “sulla restante area, di interesse per la biodiversità non verrà posizionata alcuna turbina”.

E ancora: “la significativa distanza dalle coste (60Km) e dalle Isole Egadi (45Km) consente di escludere impatti paesaggistici ed economici negativi sulle attività turistiche”, così come “il posizionamento degli aerogeneratori non comporta interferenze con le rotte percorse dalle marinerie locali e non sono stimate contrazioni significative delle attività di pesca (Studio Deloitte)”. L’azienda evidenzia, infine, che “l’energia prodotta dal parco Med Wind si allaccerà direttamente alla rete siciliana, e non ci sarà alcun cavidotto che arriverà in Campania: l’impianto verrà collegato alle stazioni elettriche Rtn di Partanna e di Partinico”.

I Verdi

“Spero che la netta presa di posizione delle commissioni e dei deputati dell’Ars per un progetto che qualcuno vorrebbe approvare ‘a scatola chiusa’ convinca il Governo regionale ad avere un ruolo non passivo sulla vicenda del parco eolico al largo delle Egadi. Non posso che confermare il mio convinto sostegno allo sviluppo delle energie rinnovabili, ma anche il mio più fermo no a progetti privi di adeguati pareri e valutazioni sul loro impatto ambientale, economico e paesaggistico”. Lo ha dichiarato Valentina Palmeri dei Verdi – Europa Verde, che oggi ha votato la risoluzione congiunta della V e III commissione dell’Assemblea Regionale che ha invitato il Governo Musumeci ad assumere una posizione formale contraria al piano da 2,8 GW proposto per i mari del trapanese.

 

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