Tony Pipitone, papà di Denise, fa sentire la sua voce e si sfoga attraverso una lettera pubblicata sui social. Una presa di posizione, la sua, in risposta alle tante malelingue che lo accuserebbero di essersi disinteressato del dramma della figlia. La piccola scomparve in un intreccio di misteri da Mazara del Vallo nel 2004 a soli 4 anni. Da allora si sono rincorse solo tante voci, ipotesi che poi non hanno trovato nelle aule della giustizia una piena verità.

I chiarimenti

“Devo, spero per l’ultima volta, dei chiarimenti – esordisce la missiva – a chi mi dice che io non ho cercato mia figlia. L’ho sempre fatto. La mia voce era ed è quella dei magistrati e del mio legale che mi ha rappresentato nei tre gradi di giudizio”. Tony Pipitone parla di una vita, la sua, segnata da un filo indissolubile che lo conduce a quella che la definisce “la mia dolce Denise”. “Io sono stato, sono e sarò, per sempre – aggiunge -, il padre di quella dolce bimba che il primo settembre 2004 è stata strappata all’amore dei suoi cari”.

Il rancore nei rapporti l’ex moglie

Inutile negare che esiste un forte rancore tra la madre di Denise e l’ex marito. Il quale oggi conferma in questa lettera quel che era stato sempre taciuto. “A chi mi accusa di non essere stato visibile mediaticamente – si legge -, rispondo che ho dovuto superare il trauma del tradimento, perché di tradimento si è trattato, e di inganno. Perché scoprire che la propria moglie, contrariamente a quanto raccontato, non abbia ricorso alla procreazione assistita, ma che invece abbia generato tua figlia con un altro uomo è un inganno, anche se proviene da Piera Maggio. Non è stato facile, ho pensato di non farcela, di non potere andare avanti, mi mancava il fiato e la vita mi sembrava inutile. Ero rimasto da solo e mi sono affidato alla giustizia. Nonostante ciò, non ho puntato il dito contro nessuno e non ho chiesto l’addebito della separazione, cosa che avrei potuto fare. Sono stato composto e moderato”.

Lontano dai riflettori “per scelta”

Sempre nella lettera chiarisce di essere stato lontano dai riflettori per scelta, ma ha continuato a cercare giustizia e soprattutto a soffrire. “Mi trovo, mio malgrado – aggiunge -, incastrato in una triste guerra fatta di parole sbagliate, di giudizi dettati da rancore e da cattiveria”. Recente ha aperto una pagina facebook “Tony e Denise Pipitone dalla parte del cuore” ed ha anche confermato l’esistenza di una raccolta fondi attraverso gofundme. Iniziativa che è stata smentita da Piera Maggio. Nella lettera lancia poi un appello: “Sono pronto ad un confronto diretto e pubblico con la signora Piera Maggio”.

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