I carabinieri del Ros stanno effettuando una nuova perquisizione nella casa di via Alberto Mario a Castelvetrano, in cui viveva la sorella del boss Matteo Messina Denaro, arrestata venerdì per associazione mafiosa.

L’immobile è la storica residenza della famiglia Messina Denaro: le sorelle della donna vivono in un’altra palazzina con la madre. Rosalia era l’unica dei Messina Denaro a essere rimasta nell’appartamento.

Proprio al secondo piano nell’abitazione, il 6 dicembre scorso, i militari, che cercavano un luogo sicuro per piazzare delle microspie, hanno trovato l’appunto sulle condizioni di salite del capomafia che poi li ha portati al suo arresto. Era nascosto nell’incavo di una sedia. Numerosi altri biglietti, tra i quali alcuni del fratello, sono stati recuperati nell’asse da stiro e nella casa di campagna della donna, in contrada Strasatti.

Rosalia Messina Denaro fa scena muta davanti al Gip

Intanto si è avvalsa della facoltà di non rispondere davanti al gip Alfredo Montalto Rosalia Messina Denaro, sorella del boss Matteo Messina Denaro arrestata venerdì per associazione mafiosa. La donna, sentita per l’interrogatorio di garanzia nel carcere Pagliarelli, era assistita dall’avvocato Daniele Bernardone.

Sta bene ma preferisce non parlare

“La mia assistita è in buone condizioni, compatibilmente con la sua situazione” ha detto l’avvocato Daniele Bernardone che assiste la donna, sorella del boss Matteo Messina Denaro. Rosalia, sentita dal gip nel corso dell’interrogatorio di garanzia, ha scelto di non parlare, facoltà che la legge le assegna.

La donna è stata arrestata venerdì per associazione mafiosa. Ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulle frasi che la sua assistita avrebbe detto ai carabinieri dopo l’arresto – la donna avrebbe sostenuto che la sua famiglia era perseguitata dalla giustizia – il legale ha risposto: “sono aspetti che non attengono la difesa”, precisando che ogni valutazione è “prematura vista la fase del tutto preliminare delle indagini”.

Le accuse

Gli inquirenti la definiscono la “fedele cassiera” della cosca, la ragioniera di Matteo Messina Denaro. Ruolo delicatissimo e allo stesso tempo di primissimo piano. E lo avrebbe rivestito almeno per una decina di anni  Rosalia “Rosetta” Messina Denaro, sorella dell’oramai ex latitante. Il suo profilo viene tratteggiato dalla Procura e dal Gip del tribunale di Palermo nell’ordinanza di custodia cautelare. Una donna che potrebbe sapere molti, moltissimi segreti. Per aver avuto un ruolo del genere deve necessariamente custodire anche importanti passaggi interni a cosa nostra nell’ultimo decennio. Una sorta di scrigno.

“Obbligata a rendicontare”

Gli inquirenti non hanno dubbi: “Rosetta” svolgeva il compito, in modo costante e ripetuto almeno negli ultimi 10 anni, di fedele cassiera della cosca. “Obbligata a rendicontare scrupolosamente al capomafia ogni spesa affrontata o ogni somma elargita ai sodali” si legge. Fattore questo che secondo la Procura è immediatamente desumibile da un’ulteriore espressione utilizzata dal latitante in uno dei pizzini. “Mi fai sempre lo spekkietto finale, così so quanto è la cassa”.