È morto Vito Nicastri, imprenditore alcamese noto come il “Re dell’eolico” per i suoi numerosi e redditizi investimenti nelle energie rinnovabili in Sicilia. Nicastri è deceduto presso il reparto di oncologia dell’Ospedale Cervello di Palermo, dove era ricoverato da alcune settimane a causa di una malattia contro cui combatteva.

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Da elettricista a “signore del vento”

Il Financial Times anni fa lo definì il “signore del vento” usando una immagine suggestiva che rendeva perfettamente l’idea di chi fosse l’imprenditore alcamese. La figura di Vito Nicastri è stata al centro di diverse e intricate vicende giudiziarie degli ultimi anni. Partito come semplice elettricista di Alcamo, Nicastri è riuscito a costruire un impero milionario puntando per primo sugli impianti eolici in Sicilia. La sua rapida ascesa imprenditoriale però ha attirato i sospetti della magistratura, che lo ha accusato di essere vicino alla mafia trapanese ed in particolare al superlatitante Matteo Messina Denaro.

Le accuse e le assoluzioni

Nel 2018 Nicastri venne arrestato e posto ai domiciliari con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e intestazione fittizia di beni. In primo grado fu condannato, per poi venire assolto in appello e infine di nuovo assolto in Cassazione nel dicembre 2023. I pm lo accusavano di aver trasferito parte dei profitti derivanti dai suoi impianti eolici al boss latitante Messina Denatro tramite la cosca locale, come confermato anche dalle dichiarazioni del pentito Lorenzo Cimarosa.

Altre inchieste e accuse di corruzione

Nonostante l’assoluzione, il nome di Nicastri è rimasto al centro di altre inchieste giudiziarie. Nel 2020 venne accusato di aver pagato mazzette a diversi funzionari regionali per ottenere autorizzazioni per i suoi impianti di energia rinnovabile. Per questa vicenda era arrivata una richiesta di condanna a 12 anni di reclusione.

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