Da sabato sera Pantelleria continua a bruciare. Ieri le fiamme sembravano essere spente, ma il fuoco cova ancora sotto la cenere e quindi le autorità hanno deciso di far rimanere sull’isola due Canadair da impiegare se l’incendio dovesse riprendere.

La Procura della Repubblica di Marsala ha aperto un’inchiesta ed i carabinieri stanno indagando per accertare l’origine del rogo. Ieri mattina c’ è stata una riunione in prefettura e lo stesso prefetto di Trapani, Leopoldo Falco, nei prossimi giorni andrà a Pantelleria.

Da indiscrezioni sembrerebbe che il rogo sia di origine dolosa, appiccato per fermare l’istituzione del Parco nazionale, ambizioso progetto che il sindaco Salvatore Gino Gabriele aveva lanciato durante il suo precedente mandato, tra il 2009 e il 2010.

Adesso il progetto è arrivato nella fase attuativa, da due mesi si trova all’esame degli uffici della Regione che sta valutando il da farsi insieme al governo nazionale.

Il progetto del parco è sostenuto da moltissimi residenti e associazioni, ma c’è anche chi lo vede come una minaccia ai propri interessi non sempre leciti. Un parco nazionale d’altra parte equivale ad un maggiore controllo del territorio.

“La situazione è drammatica – ha dichiarato il sindaco -, l’incendio, che è di origine dolosa, ha distrutto più di 600 ettari di bosco e di macchia mediterranea, invadendo in alcuni punti anche la fascia intermedia prima delle zone abitate. Per motivi di sicurezza abbiamo fatto evacuare alcune famiglie. Non ci fermiamo, i criminali vanno isolati, è una sfida che va vinta.
Lo Stato c’ è e ci sono anche i cittadini di quest’ isola lacerata”.

“Ricostruiamo la bellezza di Pantelleria. Il governo intervenga subito”, è il messaggio con cui l’ associazione Agorà, che raccoglie i “giovani accomunati dall’ amore per Pantelleria” ha lanciato una petizione on line per la raccolta di firme da inviare al premier Matteo Renzi e ai ministri delle Politiche agricole Maurizio Martina e dell’Ambiente Gian Luca Galletti.

“Pantelleria continua a bruciare ininterrottamente, un’ isola in ginocchio e che rischia di vedere andare in fumo anche la stagione turistica ormai alle porte”, dichiara in una nota il Movimento 5 Stelle. Che chiede: “Ma il governatore Crocetta dov’ è? Nessuna dichiarazione, nessun intervento straordinario previsto e nemmeno una richiesta di stato di calamità, adesso avanzata direttamente dal sindaco”.

Scrive Valentina Palmeri, deputato M5S: “Cresce la rabbia anche per la lentezza con cui sono partite le operazioni di spegnimento. È scandaloso che i Canadair non siano stati attivati immediatamente, ma solo a distanza di parecchie ore, favorendo così il propagarsi delle fiamme”. La parlamentare ha presentato un’ interrogazione per chiedere i motivi del ritardo.

A presentare un’interrogazione anche il deputato di Sinistra Italiana Erasmo Palazzotto.

“E’ ormai evidente la correlazione tra l’incendio e gli interessi di chi è contrario all’istituzione del Parco naturale – spiega Palazzotto – per questo chiediamo al ministro Martina di dare il via libera il prima possibile all’area protetta come risposta a quello che è successo”.

Palazzotto chiede, inoltre, la dichiarazione dello stato di emergenza per Pantelleria. “Ai danni materiali ingenti bisogna sommare quelli derivanti dalla ricaduta negativa sulla prossima stagione turistica nell’isola di Pantelleria – continua Palazzotto – la vastità dell’incendio, le infrastrutture danneggiate, i conseguenti rischi per il tessuto idrogeologico dell’isola, le ricadute negative per l’economia sono di tale natura e vastità da non poter essere affrontate esclusivamente dal comune di Pantelleria”.

“La migliore e più forte risposta ai piromani di Pantelleria, agli assassini di bellezza, deve essere l’istituzione del Parco nazionale. Non si perda più tempo. Chi deve dare dei pareri lo faccia subito e si proceda alla sua nascita. Non vorrei che la tanta solidarietà e attenzione sull’isola di queste ore non porti a nulla e domani si ricominci nel disinteresse, lasciando nuovamente soli coloro i quali combattono la dura e difficile battaglia per salvaguardare il nostro territorio e i nostri meravigliosi paesaggi”.

Lo dice Gianfranco Zanna, presidente regionale di Legambiente Sicilia che conclude: “Inoltre, la Regione pensi di organizzare subito le squadre antincendio in Sicilia, l’estate sta iniziando e non si deve aspettare qualche altro disastro per poi magari piangere altre lacrime di coccodrillo”.

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