Sono giunti all’undicesimo giorno di sciopero della fame Giacomo Giacalone e Salvatore Calia, rispettivamente comandante e direttore di macchina del peschereccio mazarese Anna Madre con il quale si trovano a Sfax dopo il sequestro del natante, nella notte tra il 15 e il 16 settembre scorsi, in acque internazionali, da parte di militari tunisini. Il protrarsi della vicenda ha convinto gli armatori a proclamare il silenzio stampa.
I due marittimi non possono lasciare il peschereccio e rientrare in Italia se prima la società armatrice non pagherà l’ammenda di 69 mila euro inflitta dalla Commissione interministeriale tunisina. I restanti otto componenti dell’equipaggio nei giorni scorsi hanno potuto lasciare la Tunisia.
Nonostante l’interessamento alla vicenda dichiarato da parte di politici e diplomatici presenti la scorsa settimana a Mazara del Vallo nell’ambito della VI edizione di Blue sea land, da giorni si è in fase di stallo e così gli armatori, oltre al silenzio stampa, hanno deciso di scrivere una lettera al presidente della Repubblica e al presidente del Consiglio.
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