E’ partita la sesta edizione di Blue sea land, che si svolge a Mazara del Vallo fino a domenica. E’ l’Expo della pesca e dell’integrazione mediterranea. Il tema  di quest’anno è la “Green e Blue Economy: i distretti produttivi
nell’economia circolare”.

Alla kermesse presenti delegazioni di 58 paesi, una trentina di ambasciatori e otto ministri, oltre a 60 buyer che avranno 1.200 incontri. “Attraverso il cibo – dice Giovanni Tumbiolo, presidente del Distretto della pesca e della crescita blu che organizza, con altri enti, l’iniziativa – si incontrano i popoli che mettono insieme le loro migliori esperienze di produzione del mare e della terra, creando così momenti di integrazione.

Il modello di sviluppo che noi esportiamo è quello del cluster che si fa attraverso la green e l’economia circolare”.
Sulla pesca nel Mediterraneo la Sicilia pone due temi: “Quello legato alla innovazione, per l’aspetto artigianale, e quello dei piani di gestione condivisi per la pesca d’altura”, spiega Dario Cartabellotta, dirigente generale del Dipartimento pesca mediterranea della Regione.

A Mazara non poteva essere ignorata la questione del peschereccio “Anna Madre”, sequestrato il 16 settembre scorso
dalle autorità tunisine in acque internazionali e ancora fermo a Sfax, dove l’equipaggio è da sei giorni in sciopero della fame.

“Seguiamo la vicenda del peschereccio dalla prima ora – afferma l’assessore regionale alla Pesca, Antonello Cracolici – Abbiamo chiesto alla Tunisia anche la convocazione di un tavolo per definire la vicenda. Fissata l’ammenda, ora c’è la fase del ricorso da parte degli armatori”.

La pesca è l’attività principale di Mazara e così anche le scuole locali sono protagoniste di Blue sea land. Attività di
accoglienza delle delegazioni straniere presenti alla manifestazione, mini tornei di scacchi, giochi matematici, attività di laboratorio di chimica e fisica, balli, canti e sfilate, anche del riciclo, tra le tante cose proposte, sono lo spunto per il coinvolgimento delle scolaresche in una riflessione più profonda sull’umanità e sul suo futuro.

Del resto, come ha detto Giuseppe Giordano, coordinatore nazionale diabete e immigrazione: “La dieta mediterranea, dichiarata nel 2010 bene immateriale dall’Unesco, è un modello che unisce i popoli e tutela la loro salute”.

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