I carabinieri forestali del centro anticrimine natura di Palermo, nell’ambito di specifici servizi volti al contrasto alla vendita illegale di esemplari di specie protetta, hanno denunciato un 37enne ericino per detenzione per vendita di specie animali senza la prescritta documentazione.

Da una analisi dei siti di vendita on line, i carabinieri hanno attenzionato l’uomo che avrebbe messo in vendita 19 esemplari di Testudo Hermanni (testuggine di terra), privi di documentazione giustificativa e di sistemi di marcaggio.

Tartarughe affidate

Considerata l’appartenenza degli esemplari alle specie protette dalla convenzione di Washington (e pertanto non prelevabili in natura e per i quali vige il divieto di detenzione e vendita senza la prevista documentazione), i militari hanno proceduto alla denuncia del venditore e al sequestro degli animali con successivo affidamento presso il centro di recupero della fauna selvatica di Ficuzza, in provincia di Palermo.

Sequestrati cardellini in vendita a Ballarò dai carabinieri del Cites

Alcune settimane fa a Palermo i carabinieri forestali del nucleo Cites del centro anticrimine natura del capoluogo siciliano, con i quali da anni collabora il gruppo di volontari Adorno, sono intervenuti domenica mattina tra via Giovanni Mira e via Nino Martoglio, nel cuore del popolare mercato di Ballarò.

Il luogo è notoria sede di un mercato abusivo dove viene venduta in pubblica via avifauna particolarmente protetta dalla legge. Stante quanto è stato possibile notare dai volontari del gruppo Adorno, sarebbero stati denunciati alcuni bracconieri, mentre almeno una ventina di esemplari di avifauna protetta sono stati oggetto di sequestro, Tra questi anche i rari, per la Sicilia, Lucherini, un piccolo passeriforme finito nelle reti dei bracconieri assieme al cardellino, anch’esso protetto dalla legge.

Il sequestro e le denunce di domenica scorsa fanno seguito a quelli portati a termine dai carabinieri forestali di Palermo lo scorso 26 novembre, dopo le segnalazioni effettuate dai volontari dell’associazione protezionistica che effettuano periodiche ispezioni del mercato.

L’arma non ha mai smesso di intervenire a Ballarò ma, secondo il Gruppo Adorno (volontari specializzati in antibracconaggio), l’aspetto più deprimente è rappresentato dal totale disinteresse delle forze politiche cittadine che continuano ad ignorare quello che probabilmente è uno degli ultimi mercati illegali di fauna protetta in Europa.

Mai un cenno è apparso nelle recenti polemiche che hanno riguardato i diffusi aspetti di illegalità del mercato (che ovviamente non si limitano ai soli traffici di uccelli selvatici) e l’esigenza di porvi rimedio. La protezione della fauna che, ricorda il gruppo Adorno, rappresenta patrimonio indisponibile dello Stato, evidentemente non interessa alla politica.