Il Comune di Salemi si fa avanti per salvare le opere d’arte custodite dalla Galleria Salerniana. Si tratta dell’associazione artistica che vanta una importante galleria d’arte contemporanea di circa una settantina di opere di autori tra i quali Carla Accardi e Antonio Sanfilippo. Entro dieci giorni deve lasciare la Vicaria, l’immobile di pregio, a vocazione museale, di proprietà del Libero Consorzio comunale di Trapani dove è ospitata da alcuni anni. La municipalità salemitana però è pronta a garantire ospitalità.

Il sindaco: “Un patrimonio culturale da non perdere”

“La provincia di Trapani e la Sicilia – afferma il sindaco di Salemi Domenico Venuti – non possono permettersi di perdere il patrimonio culturale rappresentato dalla collezione d’arte della Salerniana. Per questo motivo Salemi è pronta ad accogliere le opere che al momento sono ospitate all’interno dei locali del Libero consorzio comunale di Trapani”. La presa di posizione del primo cittadino è arrivata appunto dopo avere appreso del rischio che la storica collezione possa lasciare la Sicilia. “La Salerniana è un fiore all’occhiello per tutto il territorio trapanese – aggiunge Venuti -, uno dei punti di forza dell’offerta culturale siciliana. Siamo disponibili a trovare una giusta collocazione alle opere e chiedo ai vertici della Salerniana un incontro per trovare la giusta soluzione al problema”.

Il perché deve lasciare

La Vicaria è stato affidato in concessione a seguito di una gara alla cooperativa Pfss Kandisky. Il commissario straordinario della Provincia aveva chiesto alla Salerniana un canone annuo di 85 mila euro che l’associazione non può pagare e per questo deve andare via. La Salerniana, fondata dal poeta Tranchida a Erice vetta, sotto la direzione artistica di Michele Cossyro, vanta una prestigiosa tradizione culturale e pittorica.

La storia

Ha ospitato mostre curate da Achille Bonito Oliva e collaborazione con la storica dell’arte Palma Bucarelli, Giulio Argan e Gillo Dorfles. Il presidente della Salernitana, Marco Nicodemo dice: “Siamo di fronte ad una situazione surreale. Mentre il ministero promuove la valorizzazione delle realtà periferiche favorendo il rientro dai musei e dai depositi delle collezioni minori, a Trapani una collezione storica del valore di quasi tre milioni di euro viene espropriata con una sufficienza e una tracotanza imbarazzanti. Ho alcuni contatti al Nord – conclude Nicodemo -, si sono offerti di darci ospitalità, saremo costretti a lasciare la Sicilia e portare via la pregiata collezione”.

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