Non ci sono solo i super scontrini a tenere banco nella ristorazione siciliana ma adesso anche la turista minacciata. Motivo? Chiedeva che il ristorante nel quale aveva appena mangiato rilasciasse la lo scontrino. Ma la donna per tutta risposta è stata costretta a pagare in  contanti, minacciata e buttata fuori dal locale. La vittima ha deciso di chiamare i carabinieri che però hanno trovato il locale chiuso. Adesso il ristoratore è stato segnalato per la presunta violazione fiscale.

La segnalazione dopo i primi screzi

Ad intervenire i carabinieri della stazione di San Vito Lo Capo, chiamati in seguito all’sos lanciato da una donna. Quest’ultima, sulla base della segnalazione, dopo aver pranzato all’interno di un locale non ha ricevuto la prevista ricevuta fiscale dal gestore. Nonostante fosse stato sollecitato a rilasciarla il titolare si sarebbe rifiutato di rilasciarla.

La chiusura del locale dopo le minacce

La turista, al rifiuto del ristoratore di emettere la ricevuta fiscale, ha chiamato i carabinieri spiegando quanto accaduto. Ed ha espressamente richiesto l’intervento visto che la turista stessa ha raccontato di essere stata pure minacciata ed obbligata a pagare il conto in contanti. Nel giro di pochi minuti il comandante di stazione è giunto sul posto ma, secondo la ricostruzione degli inquirenti, il commerciante aveva già chiuso il locale. Si era quindi allontanato rendendosi irreperibile. I militari dell’Arma hanno raccolto la denuncia della donna e hanno segnalato agli organi competenti la presunta violazione in materia fiscale.

Il caso del conto più caro con lo scontrino

La Sicilia non fa eccezione da questo punto di vista. In questo periodo tanti altri gli episodi che si sono verificati attorno agli scontrini e alla loro emissioneun po’ in tutta Italia. Un episodio si è verificato in un bar a San Donà di Piave, in provincia di Venezia, quando una cliente ha deciso di pagare il suo cappuccino e una brioche con il bancomat. Tuttavia, il barista ha aggiunto un euro extra al totale della spesa. La reazione della cliente è stata immediata: ha richiesto spiegazioni e, dopo aver ricevuto una risposta insoddisfacente, ha deciso di chiamare la polizia municipale per segnalare quanto successo. A seguito della segnalazione, è stata avviata una pratica presso l’Authority competente. Secondo le nuove regole entrate in vigore dal 30 giugno dell’anno precedente, i commercianti, gli artigiani e i professionisti che rifiutano i pagamenti elettronici, anche per importi minimi, rischiano di incorrere in multe significative. Nel caso specifico, il bar potrebbe affrontare una multa di almeno duemila euro.

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