È previsto per domani, giovedì 10 novembre, in tribunale, a Marsala, l’avvio del processo che vede l’ex magistrato Maria Angioni imputata per diffamazione, aggravata dal mezzo stampa. Il pubblico ministero della procura di Marsala Marina Filingeri ha citato a giudizio la Angioni con l’accusa di avere diffamato un ispettore di polizia del commissariato di Mazara del Vallo, Vincenzo Tumbiolo, dichiarando in televisione (trasmissione “Mattino 5” del 27 maggio 2021) che questi, nell’ambito delle ricerche della piccola Denise Pipitone, sarebbe stato uno degli uomini delle forze dell’ordine che l’1 settembre 2004 si recarono nella palazzina dove abitava Anna Corona.

La tesi dell’accusa

“Così insinuando – sostiene l’accusa – nuovamente irregolarità nello svolgimento di tale accesso”. Gli uomini delle forze dell’ordine, infatti, qualche ora dopo la scomparsa di Denise (era il primo pomeriggio dell’1 settembre 2004), non entrarono nell’appartamento di Anna Corona, ma di una vicina di casa. “Fu lei – disse uno dei poliziotti al processo – a farci cenno di entrare in quell’appartamento”.

Tra quei poliziotti, però, secondo l’accusa, non c’era l’ispettore Tumbiolo, in quanto “sospeso dal servizio dal luglio 2002 al 2 febbraio 2005, in seguito ad una misura cautelare emessa nell’ambito di un’indagine in materia di prostituzione della quale era titolare proprio la dottoressa Angioni”.

Angioni è stata tra i primi pm ad indagare sulla scomparsa di Denise

Maria Angioni fu tra i primi pm ad indagare, a Marsala, sulla scomparsa di Denise Pipitone. Dell’ex poliziotto Tumbiolo – coinvolto in alcune vicende giudiziarie, da cui è stato poi assolto – si è parlato anche nell’altro processo in cui la Angioni è attualmente imputata, davanti al giudice monocratico di Marsala Giusi Montericcio, per false informazioni al pm.

La difesa dell’ex pm Angioni rinuncia agli ultimi testi

Ad inizio della settimana, la difesa dell’ex magistrato Maria Angioni ha rinunciato ad ascoltare gli ultimi testi che aveva citato. E cioè Stefania Letterato e l’ex consulente tecnico della Procura di Marsala Paolo Agate.

Nella precedente udienza, aveva già rinunciato ad ascoltare Piera Maggio, madre di Denise Pipitone, la bambina scomparsa a Mazara del Vallo (Tp) il primo settembre 2004, quando aveva poco meno di quattro anni. “Ormai, ai fini del processo – ha spiegato l’avvocato difensore Andrea Pellegrino – le testimonianze già rese sono sufficienti”.

Per il prossimo 5 dicembre è prevista la requisitoria pm Roberto Piscitello e la sentenza. Oggetto del processo è la presunta “inaffidabilità o infedeltà, all’epoca, del commissariato di Mazara”, come ha paventato la Angioni, che fu uno dei pm che coordinò le indagini sul sequestro Denise e che in una precedente udienza del processo a suo carico ha dichiarato che da maggio 2005 non diede più deleghe di rilievo alla polizia di Mazara, ma soltanto adempimenti meno importanti. Per l’accusa, invece, ci sono “atti da cui si evince la perduranza delle indagini di polizia del commissariato di Mazara anche dopo maggio 2005. Sono 49 documenti del 2005 e non si tratta di deleghe poco importanti”. Il processo alla Angioni si svolge davanti al giudice monocratico Giuseppina Montericcio.

Articoli correlati