Un senza tetto si è consegnato ai carabinieri ammettendo di aver sfregiato l’amico con una coltellata. Finisce in manette un 50enne trapanese, sul movente però ancora indagano i carabinieri. Mentre la vittima sostiene che l’aggressione sarebbe maturata perché avrebbe sorpreso l’amico a rovistare nel suo appartamento, a sua volta il 50enne invece parla di essersi difeso perché lo voleva costringere ad atti sessuali.
Vicenda preoccupante
Una vicenda che aveva destato preoccupazione in città anche per le vistose tracce di sangue lasciate davanti l’ingresso di un condominio. I carabinieri della stazione di Trapani, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno svolto minuziose indagini già dalla prima richiesta di aiuto della vittima, un 37 enne, che era stato colpito con una coltellata al volto. L’arma bianca gli aveva procurato una lesione, con deformazione e sfregio, sulla parte sinistra del viso, dall’orecchio fino al labbro.
Indicato l’aggressore
Il malcapitato, nell’immediatezza dei fatti, aveva indicato il nome di chi lo aveva aggredito. Secondo una prima ricostruzione, la vittima, rientrando a casa, avrebbe trovato la porta di ingresso forzata. Una volta dentro ha trovato il 50enne, un suo amico che la stessa vittima aveva ospitato in quell’immobile alcuni giorni prima. A quel punto sarebbe partito un violento alterco tra i due, che sarebbe degenerato fino alla violenta aggressione con il coltello. Il presunto aggressore, senza fissa dimora, dopo quanto accaduto si è dato alla fuga facendo perdere le proprie tracce.
Immediate le ricerche
I carabinieri hanno diramato le ricerche a tutte le pattuglie in circuito che hanno effettuato anche diversi controlli in abitazioni di parenti del fuggitivo. L’uomo, una volta che si è visto così pesantemente braccato, avrebbe deciso di presentarsi in caserma, consegnando anche un coltello a serramanico che gli inquirenti ipotizzano sia la presunta arma utilizzata per sfregiare il 37enne. L’aggressore ai carabinieri ha però raccontato un’altra versione dei fatti. Avrebbe infatti affermato di essersi difeso perché il 37enne gli aveva rivolto una richiesta sessuale non gradita. Il fermato, dopo le formalità di rito, è stato rinchiuso nel carcere “Pietro Cerulli” di Trapani. Il fermo è stato convalidato dall’autorità giudiziaria che ha ritenuto sussistenti il pericolo di recidiva, nonché quello di fuga visto che il 50enne, senza fissa dimora, si era sottratto alle ricerche per tutta la notte, disponendo anche la misura cautelare in carcere.
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