Operazione concorsopoli in provincia di Trapani. I carabinieri della compagnia di Alcamo hanno dato esecuzione ad un’ordinanza cautelare emessa dal giudice per le indagini Preliminari del tribunale di Trapani, su richiesta della procura coordinata dal procuratore Gabriele Paci, nei confronti di 14 persone accusate a vario titolo di reati di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e traffico di influenze illecite.

I provvedimenti

Una è finita in carcere, 3 ai domiciliari e 10 sottoposti all’obbligo di dimora. L’indagine riguarda i concorsi in polizia e nei vigili del fuoco. Secondo la ricostruzione degli inquirenti uno degli indagati, sfruttando le proprie conoscenze all’interno delle amministrazioni pubbliche nonché la nomina di una sotto commissione di esame, si sarebbe impegnata a sponsorizzare alcuni partecipanti a concorsi pubblici.

Poi il candidato che avrebbe vinto il concorso si sarebbe impegnato a pagare per il posto pubblico. Ad Alcamo c’era una scuola di preparazione per concorsi. Tra i soggetti che a vario titolo avrebbero contribuito a falsare i concorsi ci sono 10 dipendenti dei corpi dello Stato.

Le indagini

Le indagini, condotte dai carabinieri del comando provinciale di Trapani diretto dal colonnello Fabio Bottino, sono partite da una serie di esposti dei sindacati di base dei vigili del fuoco. Alcamo era diventata la mecca per i candidati vigili del fuoco.

Basti pensare che gli investigatori hanno accertato la presenza nella graduatoria finale di approvazione dei risultati del concorso stesso, di tutti i nominativi riportati nell’elenco sequestrato a casa di uno degli indagati. Insomma: bastava pagare per essere sicuri di vincere il concorso.

D’altra parte nella città di Alcamo ha sempre fatto scalpore l’alta percentuale di vincitori nei vari concorsi banditi per un posto da vigile del fuoco. Dopo la prova preselettiva si accedeva alle prove motorie-attitudinali, poi al colloquio con le valutazioni dei titoli e infine alle visite mediche. Ma chi non pagava, si fermava al primo turno.

I nomi degli indagati

In carcere è finito Giuseppe Pipitone, 54 anni, di Alcamo. Agli arresti domiciliari Vincenzo Faraci, 47 anni di Alcamo; Filippo Alessandro Lupo, originario di Marettimo, 59 anni, Francesco Renda, di Alcamo, 26 anni.

Obbligo di dimora per Vittorio Costantini, Palermo, 53 anni, Roberto Di Gaetano, Alcamo, 21 anni, Mauro Parrino, Alcamo 29 anni, Antonino Pirrone, Alcamo 24 anni, Davide Castrogiovanni, Alcamo, 26 anni, Silvia Pisciotta, Erice, 31 anni, Giacomo Rizzotto, Salemi, 29 anni, Mattia Turin, Dolo (Ve), 26 anni, Andrea Doretto, San Donà di Piave (Ve), 31 anni, Alessio La Colla, Alcamo, 28 anni.

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