Rosalia Lagumina è stata strangolata dal marito, Gino Damiani, che poi si è ucciso con un coltello. Questa la prima ricostruzione dei carabinieri dopo il rinvenimento della coppia trovata morta nella casa di via Alcide De Gasperi a Castelvetrano (Tp).

I due cadaveri si trovavano in una stanza al primo piano dell’abitazione, su un lettino in cui il corpo dell’uomo era riverso su quello della moglie. L’autopsia potrà chiarire ulteriori particolari sul decesso della coppia. L’ipotesi più avvalorata dai carabinieri è, dunque, quella di un omicidio-suicidio.

Da qualche tempo Rosalia Lagumina e Gino Damiani vivevano separati in casa. Sembra che discutessero sulla separazione e che la donna non dormisse più insieme al marito, ma nel lettino di uno dei figli, in una stanza al primo piano dell’abitazione, dove sono stati trovati i cadaveri.

Sembra che Damiani dopo avere strangolato la moglie sia andato a lavarsi le mani in bagno dove nel lavabo e nel bidet sono state trovate tracce di sangue, che sono state trovate pure su una porta. Poi l’uomo avrebbe preso un coltello con una lama molto lunga l’avrebbe incastrato nel braccio della moglie già morta e si sarebbe lasciato trafiggere gettandosi sulla lama, morendo a sua volta. Il decesso dei coniugi risalirebbe intorno alle 7 di stamani. Le salme sono state portate già via dall’abitazione e sono state trasferite all’obitorio del cimitero comunale. I carabinieri del reparto investigativo di Trapani sono ancora sul posto per ultimare i rilievi scientifici.