L’avviso conclusioni indagini preliminari, atto che solitamente prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, è stato notificato dalla Procura di Marsala ai quattro giovani arrestati a fine aprile dai carabinieri di Campobello di Mazara (Tp) con l’accusa di violenza sessuale di gruppo.
Gli abusi a Tre Fontane
A denunciarli è stata una ragazza di 18 anni, che ha raccontato di essere stata abusata all’interno di una villetta della frazione balneare di Tre Fontane, nella notte tra il 6 e il 7 febbraio, in una casa di dove era stata invitata con la scusa di una festa con ragazzi e ragazze, ma quando è arrivata ha trovato soltanto maschi. E dopo un rapporto sessuale consensuale con uno di loro, quest’ultimo avrebbe invitato gli altri a fare sesso con lei ma contro la sua volontà.
“Contraddizioni e punti oscuri”
Lo scorso 2 luglio, la ragazza è stata ascoltata in “incidente probatorio” davanti al gip di Marsala Riccardo Alcamo e ha confermato le accuse, anche se i legali dei quattro hanno evidenziato “contraddizioni” e “punti ancora oscuri” nel suo racconto.
Gli arrestati
I quattro arrestati sono i cugini Eros e Francesco Biondo, 23 e 24 anni, di Marsala, rinchiusi nel carcere di Trapani, e Giuseppe Titone e Dario Caltagirone, 20 e 21 anni, di Campobello di Mazara, ai domiciliari. Un minorenne, invece, è indagato a piede libero.
Il video
Il racconto della vittima ai carabinieri
“Il ragazzo ha chiamato gli amici. Lui mi ha bloccato. non riuscivo a divincolarmi dalla presa– ha raccontato la ragazza ai carabinieri – Ho iniziato a gridare a squarciagola disperatamente perdendo anche la voce. Io gridavo e loro ridevano”.
Padre vittima, il branco bravi ragazzi poi si ricrede
In questa vicenda si inserisce anche l’episodio del padre della ragazza che dopo che la figlia ha fatto denuncia, si è presentato dai Carabinieri con i giovani accusati, dicendo che erano dei bravi ragazzi e che sua figlia, la vittima, era in realtà ubriaca.
Il papà della ragazza poi ha ribadito il suo sostegno dalla decisione della figlia lanciando anche un appello: “Alle ragazze violentate che non hanno la forza di denunciare dico: bisogna farlo senza se e senza ma, perché va affermata la legalità e la dignità di ogni donna”.
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