I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Trapani hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Trapani, Caterina Brignone nei confronti di Maurizio De Simone, persona nota alla locale cronaca per aver diretto e gestito il Trapani Calcio da marzo a giugno del 2019, vale a dire in
corrispondenza della promozione della squadra nella serie cadetta.
A tale provvedimento si è aggiunto quello di sequestro preventivo delle quote sociali della FM SERVICE S.r.l.,
società che nel marzo del 2019 aveva rilevato quelle della Trapani Calcio Srl.
Anche tale provvedimento è stato emesso dalla medesima Autorità Giudiziaria, recependo così in toto le richieste avanzate all’esito delle attività di polizia giudiziaria coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trapani, Rosanna Penna.
Le indagini condotte dal Nucleo sul conto dell’amministratore protempore della Trapani Calcio Srl avevano preso le mosse lo scorso mese di dicembre ed avrebbero consentito di ricostruire prima le condotte illecite più evidenti, consistenti essenzialmente nella sottrazione dalle casse della predetta società sportiva di denaro per oltre 200 mila euro, e poi di disvelare un meccanismo di false fatturazioni per servizi mai resi, per lo più di natura informatica, posto in essere da aziende prive di effettiva sostanza economica facenti capo direttamente od indirettamente al De Simone, ancorché intestate a soggetti cd. “prestanome”, per un’evasione IVA stimabile in oltre 9 milioni di euro;
Proprio esaminando l’operatività di tali strutture societarie, la maggior parte delle quali ubicate nella città di Avellino, città di origine del De Simone, è stato infatti possibile verificare come quest’ultimo avesse utilizzato parte dei proventi illeciti provenienti dalle false fatturazioni non solo per rilevare la proprietà della società Trapani Calcio S.r.l., ma anche di immettere nella società calcistica, attraverso la Fm Service, una somma pari ad euro 149.000, quota necessaria per far fronte agli impegni di natura organizzativa imposti dai regolamenti della F.I.G.C. senza incorrere a penalizzazioni, rendendosi così responsabile del reato di autoriciclaggio. In tal modo veniva pertanto consentito il regolare svolgimento delle attività sportive relative al campionato di serie “C” della società Trapani Calcio, il quale si concludeva, tra l’altro, con la promozione di quest’ultima alla categoria superiore.
Successivamente, nel periodo in cui il De Simone è stato alla presidenza della società Trapani Calcio non ha posto in essere alcuna operazione, sotto il profilo economico e patrimoniale, volta a rafforzare e rendere maggiormente competitiva la società, a comprova del fatto che l’unico suo intento era quello di svuotarne le casse, come accertato
nel corso delle indagini.
Allo stato, tra l’altro, il citato è risultato essere percettore del reddito di cittadinanza, circostanza che ha portato gli investigatori a denunciarlo per truffa aggravata ai danni dello Stato.
L’operazione in rassegna conferma il fondamentale ruolo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza a garanzia del rispetto delle regole della concorrenza e del mercato ed a tutela delle imprese che operano, anche in ambito sportivo, nel pieno e consapevole rispetto delle norme.
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