“Siamo rimasti colpiti e impressionati dagli enormi sforzi che le autorità italiane, e in particolar modo siciliane, la popolazione e tutti gli attori coinvolti nel circuito del soccorso e dell’accoglienza stanno mettendo in atto perché i diritti fondamentali dei migranti e di coloro che richiedono protezione internazionale siano rispettati”. Lo hanno detto, incontrando i giornalisti a Catania, Juan Fernando Lopez Aguilar (S&D) e Barbara Cudricka (PPE), presidenti di una delegazione di eurodeputati della Commissione libertà civili, giustizia e affari interni del Parlamento Europeo al termine di un tour di quattro giorni in Sicilia per fare il punto sulla gestione dei migranti e dei richiedenti asilo.

“L’identificazione di chi arriva via mare – hanno aggiunto – ha raggiunto tassi vicino al 100%, con enormi miglioramento rispetto al passato. L’ottima cooperazione fra autorità italiane, agenzie (Frontex, Easo ed Europol) e Ong e l’abnegazione e la disponibilità della popolazione siciliana, però, non sono solo un merito che dobbiamo ascrivere all’Italia: questi aspetti rappresentano un beneficio per l’Unione europea nel suo complesso”.

Per la delegazione, inoltre è “da apprezzare l’impegno che l’Italia sta profondendo per salvare vite umane e allo stesso tempo per rendere la lotta ai trafficanti di uomini sempre più efficace, anche in una situazione di estrema instabilità di alcuni Paesi di origine e di transito, la Libia in particolare”.

“La nuova legislazione approvata dal governo italiano riguardante i minori non accompagnati – hanno proseguito i deputati europei – è, secondo noi, un passo importante nella giusta direzione e siamo ansiosi di vederla all’opera e di valutarne i risultati concreti, soprattutto in un contesto in cui il numero di minori non accompagnati, spesso vittime di tratta, è in costante aumento mentre è in diminuzione l’età media dei minori”.

Abbiamo però constatato quanto, visto il carico di responsabilità a cui è sottoposta l’Italia – hanno sottolineato – molte autorità locali siano a corto di risorse sia umane che finanziarie per affrontare la grande sfida posta dall’accoglienza di numeri così alti di arrivi”.

“Ancora una volta, infine – hanno proseguito – la nostra visita in Italia ci ha confermato l’idea che l’attuale regolamento di Dublino non funziona e deve essere urgentemente emendato, insieme al pacchetto riguardante l’asilo, ed è quanto il Parlamento europeo sta facendo”.

L’eurodeputato catanese e componente della commissione, Salvo Pogliese ha sottolineato che l’Italia ha “il dovere di salvare vite umane e di accogliere chi scappa da guerre o da persecuzioni, ma dai dati aggiornati risulta che soltanto poco più del 5% delle persone arrivate in Sicilia su barconi provengono dalle nove etnie riconosciute dell’Ue per il riconoscimento di rifugiato politico, il resto sono migranti economici. Un dato veramente imbarazzante”.

“E’ la dimostrazione certificata dai numeri ufficiali – aggiunge Pogliese – che avevamo ragione quando sostenevamo che il numero di persone che scappa da guerre è soltanto una minoranza rispetto a chi cerca lavoro, che non c’è, in Italia.”.